Lunga vita al doppino. Fastweb ha annunciato che dal 2016, in collaborazione con
Alcatel-Lucent, potenzierà ed estenderà la propria rete Fiber To The Cabinet (FTTC) consentendo di utilizzare il rame come infrastruttura di accesso ultra broadband.
Il piano di sviluppo prevede l’utilizzo di un mix di tecnologie (Vectoring, GFast e Vdsl Enhanced) che permetterà di raggiungere velocità superiori ai 100 megabit secondo, fino a un massimo di 500 MBPS. Obiettivo, come affermato da
Alberto Calcagno CEO di Fastweb, è estendere la rete FTTC di nuova generazione al 30% della popolazione.
La ragione per cui Fastweb persegue ulteriori obiettivi di diffusione dell’ultra broadband attraverso il potenziamento dell’infrastruttura in rame e tecnologie innovative xDSL è duplice: da una parte i costi, nettamente inferiori all’FTTH, dall’altra la capacità delle nuove tecnologie di accesso su doppino di sostenere velocità superiori ai 100 MBPS.
"FTTH rappresenta l’infrastruttura di accesso Fastweb in 7 città italiane (Milano, Genova, Bologna, Roma, Torino, Bari e Napoli), ma per attenuare il gap digitale attualmente esistente sul territorio italiano si deve puntare sull’FTTC", dice Calcagno. Su questa posizione, aggiunge il CEO: "esiste una convergenza tra i maggiori operatori europei, soprattutto in quei Paesi dove esiste una rete distributiva con un last mile molto ridotto (per l’Italia si parla di una media di 250 metri)". "
Impensabile, dice Calcagno, ipotizzare un obiettivo di copertura ultra broadband diffuso perseguendo una logica distributiva FTTH". Quest’ultima è destinata a essere la rete ultra broadband delle grandi aree urbane. Per il 2020 in Europa si prevede che la market share ultra broadband sarà per 58% FTTC mentre la quota FTTH è data al 16%.
FTTC, quindi, come internet ad alta velocità per la gran parte di utenti che finora non è raggiunta dalla fibra. Insomma per Fastweb l’espansione italiana verrà declinata in rame. Resta da capire quanta parte dell’infrastruttura di accesso in rame sia sufficientemente adeguata a supportare le nuove connessioni., ma l’obiettivo di una penetrazione del 30% è del tutto fattibile.