Un
semestre e un trimestre (chiusi lo scorso dicembre)
positivi in linea con budget e aspettative quelli di
Avnet pur in uno scenario ancora incerto, come spiega
Andrea Massari, Country Manager di Avnet TS in Italia, nel fare un
primo bilancio dell’andamento aziendale e illustrare le
principali aree di sviluppo per l’anno in corso, traguardando già i budget dell’esercizio 2016, in partenza il prossimo luglio.
Il Vad ha continuato a
registrare un progresso costante nella sua performance finanziaria, e il fatturato e gli utili del secondo trimestre dell'esercizio 2015 sono stati
superiori alle aspettative. In particolare,
il fatturato per il trimestre si è attestato sui 7,6 miliardi di dollari, in crescita dell'1,8%.
Buone le performance di entrambe le divisioni, da una parte
Avnet Technology Solutions (quella guidata da Massari in Italia) relativa alla distribuzione IT, che ha registrato un
fatturato di 3,1 miliardi di dollari (+29%) a livello mondiale, con una regione
Emea più performante rispetto altre aree, in cui l’Italia si è distinta per la crescita più elevata, e dall’altra
Avnet Electronics Marketing – la divisione legata ai componenti - che
ha messo ha segno il settimo trimestre consecutivo di crescita annuale organica.
“Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti in questo semestre, e pur non potendo rendere noti i numeri della filiale italiana che si è distinta nel panorama europeo dove ad oggi occupa la quinta posizione - abbiamo ambizioni di forte crescita. I benefici di appartenere a una realtà distributiva internazionale sono confermati a un anno di distanza dalla acquisizione di Magirus da parte di Avnet”,
sottolinea Massari.
Andrea Massari, Country Manager di Avnet TS in ItaliaCome spiega il Country Manager, il risultato italiano ha potuto
fare leva su un portafoglio focalizzato in primis sul Data Center, in linea con le strategie globali Avnet, in crescita in quasi tutti i settori a partire dalle architetture
convergenti e iper-convergenti – anche se non ha più senso parlare di solo
storage, che continua a evolvere seguito da crescite nelle componenti
networking e computing – dove buone soddisfazioni sono arrivate da Cisco sul fronte del valore.
Tassi di
crescita interessanti – a doppia cifra - anche per l’area open source – in cui la filiale italiana continua a fare da case study – e
Red Hat rappresenta il brand principale con piani di crescita particolarmente ambiziosi. Non ultime
le aree della sicurezza, per cui –
“siamo partiti con una nuova avventura – aprendo nel 2014 una divisione specifica anche in Italia - che ha dato risultati positivi ancor prima di partire” e quella della
formazione erogata a canale e utenti finali di medio grandi dimensioni. La novità più recente nell’ambito formativo riguarda
l’accordo siglato con Ibm, di cui
Avnet è oggi Centro di formazione in Italia – pur non avendone la distribuzione come nel resto dei paesi europei. Altri vendor per cui Avnet funge da Centro di formazione sono
Lenovo, Veeam e Vmware.
“La formazione avrà sempre più una sua identità nella nostra organizzazione e sarà un’area di forte focalizzazione anche nel 2015”. “I risultati ottenuti sono frutto del lavoro e delle scelte fatte e di una politica volta a fornire valore ai nostri partner. Non sempre è così facile far compredere quanto sia importante il valore. Ridursi alla lotta dei margini e alla ricerca di quote di mercato è una logica che alla lunga non paga. Bisogna continuare a fare investimenti. E noi oggi lo possiamo fare perché abbiamo alle spalle un gruppo internazionale.” La forza del Gruppo internazionale diventa fattore differenziante in particolare in una situazione di
crudit crunch persistente, in cui
la corporation riesce ad allinearsi alle esigenze e alla specificità dei partner locali. “Grazie alla presenza del gruppo internazionale riusciamo a sviluppare strumenti adatti che rispondono a logiche e dinamiche finanziarie che variano di paese in paese”. Tutte condizioni che hanno favorito
un inizio di terzo trimestre ancora positivo (corrispondente al primo trimestre del 2015) e fanno guardare al futuro con una certa tranquillità.
[tit:Le aree principali di sviluppo nel 2015]
Nel corso del 2015
la sicurezza continuerà a
giocare un ruolo centrale per il distributore, un ambito in evoluzione molto specialistico che richiede un linguaggio non banale. La nuova divisione darà spazio alle
evoluzioni tecnologiche in cui la sicurezza si intreccia con mobilità, cloud computing, Byod/A, dove i confini diventano sempre più effimeri. La divisione potrà contare su
risorse in country per garantire supporto in field al rivenditore e al vendor, e
su un supporto fornito centralmente da Competence Center (uno è in Olanda).
“Un modello che paga anche sulle tecnologie Vce e Sap Hana”, dice Massari. Il team italiano prevede
una figura di Business Developer che spiega le opportunità ai rivenditori e un
Sales Engineer che aiuta i partner in termini di competenze e progettazione sull’utente finale.
Oggi focalizzata su due vendor di riferimento quali Cisco e Rsa – ma altri sono già in pipeline – la divisione si muove lungo
due direttrici: la
sicurezza tradizionale, spingendo vendor a guadagnare quote in un mercato fortemente frazionato e la
sicurezza più innovativa del dato e delle applicazioni su partner
in ambito Converged Infrastructure, con l’obiettivo di reclutare nuovi rivenditori. Il distributore sta mettendo a punto
laboratori e demo center per partner e clienti, per realizzare
proof of concept e avviare un processo di
certificazioni specifiche.
C’è poi tutto l’ambito del
Data Center, che sta vivendo un’ulteriore evoluzione.
“Dalle reference architecture definite dai vendor (è il caso per esempio di Vpex) si è passati ad architetture già integrate tra vendor (Vce – ne è un esempio) oggi è tempo di architetture hyper converged, che rispondono a esigenze di flessibilità e modularità. Il concetto alla base è quello di 'brick box' o unico nodo, un mattoncino che contiene storage, networking, computing, virtualizzazione, concepito in ottica Software Defined in grado di contenere tutta la potenza di un data center di qualche anno fa che risponde a requisiti di concentrazione e scalabilità. Il cliente può togliere o aggiungere componenti in modo semplice”, spiega Massari.
E’ questo un mercato ricco di novità. Si attendono gli annunci di Vmware, che avrà una parte importante in questo mercato. Già con Evo Rail ha messo in campo una pacchettizzazione software pensata per le architetture convergenti che va in Oem su vari vendor. E la stessa
Avnet ha presentato Eci, Elastic Cloud Infrastructure,
bundle basati sull’integrazione delle soluzioni più avanzate di Emc (ScaleIo) e
Vmware (vSphere) che permettono ai rivenditori di proporre
soluzioni di nuova generazione nell’ottica Software Defined Datacenter, grazie a una forte convergenza tra le risorse.
“Abbiamo fatto investimenti importanti nell’ambito delle architetture hybrid cloud dove vogliamo avere un ruolo primario e la nostra presenza è sempre più concreta”. E tutto ciò introduce
nuove logiche di licensing a cui il canale si deve adeguare.
"I fornitori software stanno passando dalla concetto di vendita della licenza a quello di pay on demand e pay per use (è il caso per esempio di Vssp - Vmware service provider program - di Vmware e Vcp - Veeam Cloud Provider - di Veeam ) che si portano dietro concetti nuovi di fatturazione e billing non banali e richiedono una gestione diversa a cui il canale deve abituarsi, favorendo però un rapporto più continuativo tra le parti”, sostiene Massari.
Ultimo, ma particolarmente
dirompente, il tema dell’Internet of Things “che sta cambiando il mondo e sarà molto pervasivo”, afferma Massari. Un fenomeno che Avnet guarda
in chiave business, con impatti su molteplici ambiti, da quelli industriali e di produzione, alle reti di distribuzione fino a numerosi mercati verticali.
Un'esplosione di dispositivi che generano una mole di dati crescente, che innesca da una parte una
maggiore richiesta di storage per l’elaborazione e dall’altra di sicurezza, con il conseguente
incremento di strumenti di Big Data e Analytics. E anche in questo caso
Avnet ritiene di essere ben posizionata, sia per la
stretta collaborazione con Cisco, operatore che ha fatto di questo tema il proprio focus sia per
la propria situazione societaria. “L’IT deve entrare negli oggetti e nei dispositivi oggi ancora non predisposti; per questo l’IoT farà da collante per avviare la collaborazione tra la nostra divisione focalizzata sulla distribuzione IT e quella Electronics Marketing che afferisce ai componenti, due entità che oggi ancora non si parlano ma in grado di creare sinergie sotto lo stessa direzione”. La recente
nomina a capo di Avnet Tecnology Solutions di Patrick Zammit a Global President (prima era Presidente di Avnet Electronics Marketing Emea) potrebbe
rappresentare un primo passo in questa direzione.
"Con l’Iot cambiano completamente i requisiti architetturali per il data center come per la rete. Sicurezza e software per gestire quelle grandezze oggi non sono sostanzialmente disponibili. Ci sono opportunità per gli Isv per creare prodotti ottimali; per i distributori di abilitare il canale e per i partner di offrire robuste soluzioni per la connettività, i data center e la gestione delle reti, per la sicurezza e per i data analytics, con l'obiettivo di rispondere ai bisogni di un nuovo mondo connesso," conclude Massari.