Con una storia ultra trentennale di successi e crescita, oggi la software sammarinese si appresta a traghettare la sua eredità verso il futuro, attraverso un passaggio generazionale strategico. Nel corso della convention annuale MEEP 2023 presentata la nuova holding Passepartout Italia, numerose novità tecnologiche e il nuovo Partnership Program che premia i Partner 5.0
Autore: Barbara Torresani
Parola data, parola mantenuta. E’ quella di Stefano Franceschini, fondatore e presidente di Passepartout, software house sammarinese, nota per i suoi software gestionali per imprese e commercialisti, che l’anno scorso, in chiusura dell’evento MEEP 2022, appuntamento di riferimento per il suo ecosistema di partner, aveva evidenziato la necessità di avviare un nuovo corso aziendale, con l’obiettivo di garantire un futuro per l’azienda, preservando gli investimenti effettuati nel tempo e ponendo le basi e le premesse per un futuro prospero per tutti. E così è stato.
A un anno di distanza, nel corso del recente evento MEEP 2023 in Calabria il Patron dell'azienda ha annunciato la nascita della Holding Passepartout Italia, in grado di crescere potenzialmente a dismisura soprattutto per linee esterne e, al contempo, ha ceduto tutte le azioni ai suoi quattro figli, assicurando la continuità generazionale, pur continuando a mantenere saldamente il comando.
Un evento denso di contenuti, in cui le parole come evoluzione, investimenti, relazione, valore, crescita insieme hanno fatto da filo conduttore. Ma andiamo con ordine.
Quella di Passepartout è una storia ultratrentennale nel mercato del software gestionale, di un’azienda genuina capace di raggiungere in questi anni un parco clienti costituito da Pmi, commercialisti, ristoranti, hotel e negozi, che oggi conta oltre 200 mila utenti attivi e 33 mila installazioni totali.
Una realtà sana, in crescita, che anche nel 2022 ha messo a segno un incremento a doppia cifra, del 10% su base annua: “Numeri ottimi, frutto del lavoro svolto da noi di Passepartout ma soprattutto dai partner”, commenta sul palco della convention Andrea Rosa, Direttore Commerciale.
In dettaglio, guardando al 2023, il segmento PMI-retail continua a crescere con un parziale a doppia cifra (10%) a fine primo semestre. Il traino del comparto delle vendite risulta importante, con una crescita di fatturato che lo scorso anno si è attestata al 22%. Aumenti registrati anche nello storico mercato dei commercialisti con un ritmo costante (+3% a fine anno e +10% al primo semestre dell’anno in corso) e nuove impennate nel comparto turistico-alberghiero nel quale Passepartout si sta imponendo da diversi anni (nel 2022 il fatturato ha segnato un +33% nella ristorazione e un +22% nell’ospitalità).
Numeri interessanti ottenuti in uno scenario delicato e complesso: “Le Pmi hanno fame di innovazione digitale, i clienti sono sempre più esigenti , vogliono infatti cambiare i propri processi e migliorare le loro organizzazioni, sul mercato si affacciano e affermano nuove tecnologie in cui l’AI la fa da padrona, mentre la concorrenza si fa sempre più accesa”, prosegue Andrea Rosa. Tutte situazioni a cui Passepartout deve dare risposte.
Questioni di governance
La costante crescita organica della software house ha quindi innescato un'importante fase di revisione della governance aziendale, sfociata nella costituzione di una holding strumentale, Passepartout Italia, necessaria a sostenere il processo di espansione sul mercato: “Siamo come un albero con solide radici da proteggere con cura, così come i rami che danno i frutti. Negli anni abbiamo fatto qualche innesto e oggi siamo una realtà che può crescere all’infinito”, sottolinea Stefano Franceschini. In questa struttura oggi convergono le competenze e l'esperienza appunto di IF Technology e Zerodo e quelle di Puffin.crm. La creazione di questa nuova struttura di controllo conferma una volta di più l'impegno di Passepartout nell'acquisire know-how dal mercato, per affrontare sfide sempre più competitive ed esigenti, offrendo al contempo soluzioni complete e di facile adozione al proprio canale di vendita.
Il passaggio generazionale
In questo disegno di rilevanza strategica appare altresì fondamentale la transizione generazionale effettuata per determinare la guida aziendale. Di fatto, il Patron Stefano Franceschini ha dato vita a una nuova proprietà composta in modo paritetico dai quattro figli, Mauro, Paolo, Elisa e Lorenzo, mantenendo però stretto il proprio ruolo al timone dell’azienda: “Ho ceduto tutte le azioni ai miei figli, ma non sono in panchina, anzi, resto saldamente al comando. Per una persona che ha sempre vissuto di progetti questo passaggio permette di garantire un orizzonte più lungo di quello attuale”.
Nei gruppi familiari, infatti il momento più opportuno per progettare il futuro sembra essere quando l’azienda è in salute e quando il fondatore svolge ancora il ruolo di perno e di guida, in modo che ci sia tempo per un adeguato rodaggio e per eventuali interventi correttivi successivi.
Un passaggio strategico, pianificato da tempo dal vertice, accompagnato dalla consulenza specializzata di The European House – Ambrosetti in gestione delle imprese familiari che ha portato alla firma di un solido patto di governance condiviso dai nuovi proprietari. Tale patto riflette l'unità e la visione congiunta dei Franceschini sul futuro di Passepartout, garantendo continuità e coesione nella gestione aziendale: “Un patto solido, difficile da definire in tutti i suoi aspetti che ci ha insegnato molto e che poggia sui valori e i concetti di Stefano Franceschini, tra cui quello di salvaguardare gli investimenti effettuati”, afferma Mauro Franceschini, membro del Cd e Direzione Operativa e Amministratore di Gruppo Passepartout Italia. Gli fa eco in fratello Paolo Franceschini, Vice Presidente del CdA: “The European House – Ambrosetti ci ha permesso di gestire al meglio il cambiamento legato a un nuovo assetto societario, grazie alla definizione di un sistema di regole di controllo per gestire i rapporti familiari e definire ruoli e meccanismi per bloccare possibili stalli legati al passaggio da azienda familiare a realtà manageriale". E ancora, Elisa Franceschini: “Ho respirato e vissuto tutta l’evoluzione del progetto, nato dal confronto, in cui abbiamo assecondato ambizioni, attitudini di ciascuno e rafforzato gli intenti. Facendo nostri i principi di nostro padre, vogliamo accompagnare il leader e proseguire nel futuro, affinché l’azienda sia sempre protagonista, al passo coi tempi. Nel fare ciò, ci unisce il fatto di essere interdipendenti, integrati, con una spiccata cultura familiare oltre che di impresa, uniti da affetto e stima”. E per finire il più giovane, Lorenzo Franceschini, parte attiva del disegno, assente sul palco, che si sta formando per guidare l’azienda al fianco dei fratelli.
L'investimento di risorse e tempo in un progetto di governance di livello testimonia l'impegno di Passepartout nel garantire una leadership stabile e una presenza affidabile nel mercato del software italiano. Un disegno in cui i partner entrano di diritto: “Un disegno familiare e imprenditoriale in cui i partner rientrano a pieno titolo, con i quali vogliamo crescere in modo congiunto”. E per farlo occorre essere tutti allineati e pronti a cavalcare il futuro" , chiarisce Stefano Franceschini.
Un’iniziativa quella del programma di canale volta a rafforzare ulteriormente il legame con la rete di oltre 300 strutture partner, evidenziando la collaborazione come chiave del successo condiviso: “L’obiettivo è di riuscire ad alzare sempre più l’asticella e crescere in modo congiunto”, enfatizza Andrea Rosa.
Un’offerta articolata: spicca il nuovo CRM aziendale
Come di consueto, la convention MEEP ha fatto da vetrina per mostrare le molteplici novità tecnologiche, tra cui nuovi prodotti e nuove funzionalità, messe a punto dall’azienda nel corso dell’anno da veicolare sul mercato attraverso i partner (una rassegna completa sarà presentata nei prossimi giorni sul nostro sito ImpresaCity).
“Una novità che ha richiesto uno sforzo importante, un elemento che ci farà fare un gran salto di qualità e fare la differenza su molti fronti”, conclude Andrea Rosa.