L’analisi del 2022, nel post pandemia. I numeri e i principali fenomeni interpretati da Giambattista Brevi, Fondatore e Presidente dell’omonima azienda di Distribuzione, che traccia la rotta del 2023, in attesa di celebrare i 40 anni di attività
Autore: Barbara Torresani
L’appuntamento è uno di quelli da non mancare. Almeno una volta all’anno ChannelCity ha il piacere di incontrare Giambattista Brevi (nella foto di apertura), il patron dell’omonima società che da quasi 40 anni scrive la storia della distribuzione a volume in Italia, caratterizzandosi soprattutto per il modello vincente dei Cash&Carry. Il motivo dell’incontro è quello di raccontare i fatti salienti dell’anno chiuso da poco e provare a declinare le prospettive presenti e future.
Dopo un biennio ‘col vento in poppa’, complice l’effetto pandemico che ha innescato una dinamica più che positiva per il mercato della distribuzione, il 2022 ha segnato un netto rallentamento. La situazione a contorno - crisi geopolitica, crisi energetica e altri fattori strettamente collegati alla situazione globale - ha influenzato negativamente le dinamiche di questo mercato. Va da sé che lo stato d’animo di Giambattista Brevi non sia improntato all’ottimismo, anzi si avverte una vena di sano realismo.
Un'altra situazione non favorevole riguarda la chiusura di alcuni vendor (anche se di minori dimensioni) che hanno lasciato il mercato Italiano e/o europeo, è il caso, per esempio, di Toshiba e Hannspree: “Si tratta di defezioni relativamente piccole anche per il nostro business, ma che di certo non lo hanno agevolato. Su questo fronte, il timore è che, per alcuni segmenti di prodotto, si vada verso la polarizzazione su pochi vendor.”
Fattori che hanno portato Brevi Spa a chiudere l’esercizio 2022 in lieve flessione rispetto al 2021 ed in linea con il 2019, ovvero prefigurando un ritorno ai livelli pre-pandemia. Rimangono però eccellenti i risultati di bilancio, con previsione di un utile 2022 superiore ai 2 milioni di euro, più o meno allineati al dato 2019: “Nel biennio 2020-2021 abbiamo utilizzato gli eccellenti risultati di vendita per rinforzarci dal punto di vista patrimoniale. Oggi il nostro patrimonio netto è di circa 23 milioni di euro, una solidità che ci permette di guardare al futuro con serenità. Riusciamo a navigare in acque così agitate grazie ad una solidità di base, costruita nel tempo e frutto della relazione consolidata con i vendor che storicamente ci accompagnano e con numerosi clienti con cui – attraverso i nostri cash&carry – abbiamo costruito un rapporto di reciproca fiducia. Tanti anni di presenza sul mercato sono la migliore testimonianza della credibilità e della serietà del nostro operato: i nostri partner sanno di potersi fidare di noi, e noi di loro. Non a caso, il livello di crediti insoluti che riscontriamo è davvero minimo.”
In questo contesto, il top manager definisce il 2023 un anno difficile: “Fino a pochi giorni fa presagivo scenari di recessione. In realtà, le ultime previsioni degli economisti parlano di un ritorno del segno “Più”, seppur in termini decimali, e lasciano quindi intravedere qualche spiraglio positivo. L’aggravio del costo del denaro ci farà compagnia per un bel po’ di tempo e finché l'inflazione non rientrerà nei parametri BCE del 2%, sarà difficile che la stretta monetaria si attenui. Tutto ciò probabilmente si porterà dietro un peggioramento della qualità del credito. Negli ultimi anni fortunatamente nel nostro settore non si sono verificati sinistri significativi, ma credo che il timore degli istituti finanziari di un peggioramento della qualità del credito nel 2023 possa riguardare anche il nostro mercato”.
La ricetta per il presente e il futuro
Mister Brevi insiste sul tema: “Il rallentamento è evidente e non credo che i risultati del biennio 20-21 saranno facilmente ripetibili. E lo stesso ritorno ai livelli pre-pandemia non sarà così scontato, anche per un inevitabile effetto saturazione, che potrebbe farsi sentire per un po’. Ma credo che - dopo un inevitabile periodo di assestamento – si raggiungerà un nuovo punto di equilibrio. Nel mentre, ovvero quest’anno, temo che la Distribuzione sia destinata a vivere un periodo non facile”.
Sul fronte dei finanziamenti, il PNRR per il momento non ha inciso in maniera significativa sul business del distributore, tranne in alcune situazioni nell’ambito education, soprattutto per quanto riguarda i monitor touch.
“In definitiva, continueremo a puntare sulle nostre specializzazioni, che il mercato ci ha sempre riconosciuto, e sul valore della nostra numerica, che peraltro intendiamo far crescere ancora. L’obiettivo è quello di difendere al meglio le posizioni e sfruttare le opportunità aggiuntive che volta per volta si presenteranno, anche se ad oggi all’orizzonte non si profilano occasioni importanti,” rimarca.
Da segnalare inoltre la distribuzione di una linea di prodotti di sicurezza IT denominata Cybersaver: “Non pensiamo di competere con i grandi brand di settore, si tratta di un’opportunità messaci a disposizione da un top vendor della cybersecurity, che pensiamo di sfruttare per valorizzare la nostra proposta con un prodotto esclusivo ed in grado di soddisfare le esigenze di quei rivenditori che vogliono continuare ad essere il punto di riferimento per i propri clienti, sottraendosi alla concorrenza dei grandi etailer e del rinnovo in automatico.”
40 anni vissuti intensamente
In un mondo carico di incertezze, ciò che è certo è che nel 2023 il distributore festeggerà 40 anni di attività: “Sono stati anni sfidanti ma anche appassionanti e mai banali. E, nonostante le difficoltà, siamo ancora pronti e determinati a scrivere nuove pagine di questa storia", afferma Giambattista Brevi, che conclude: “Penso che il cambiamento vero sarà fare evolvere il Cash & Carry, raggiungendo anche realtà di profilo diverso rispetto ai clienti-tipo che ci accompagnano da sempre, a cui siamo molto legati e grati. Non è semplice intercettare nuove tipologie di operatori, penso ad esempio ai corporate reseller, anche perché richiedono un tipo di approccio e di gestione molto diversi. Bisogna però provare ad andare oltre l’idea del punto vendita come luogo dove ritirare solo la merce, e spingere il concetto di luogo in cui fare ecosistema e collegare tutti gli operatori locali in modo continuo. E’ questo l’obiettivo a cui tendere nel prossimo futuro: non sarà facile, ma le nuove sfide sono anche il sale della vita”.