Si chiama
Puzzlephone ed è una piattaforma "aperta" realizzata dalla start-up finlandese
Circular Devices che permetterebbe ai produttori di telefonini e smartphone di
creare i propri moduli e ai clienti di assemblarli nella modalità desiderata. Il progetto non mira solo a ottenere prodotti personalizzati, ma può dare anche vantaggi dal punto di vista ambientale: in caso di incidenti, infatti, si può sostituire solo la parte rotta, senza dover buttare l’intero smartphone.
Alcune indiscrezioni rivelano inoltre che sarebbe in lavorazione un
sistema operativo basato su Android.
Puzzlephone cerca di utilizzare il minor numero di componenti e per esattezza ne usa tre. Prove di prototipi sono attese entro qualche settimana, ma la società ritiene che i primi moduli potrebbero essere pronti entro la fine del 2015. Una volta immessi sul mercato, gli smartphone modulari apriranno una nuova frontiera per il mercato della telefonia mobile, garantendo un controllo maggiore sull’hardware e consentendo al consumatore di comprare solo le parti del telefono desiderate, così da poter
creare un dispositivo unico nel suo genere.