L’open-source è la più significativa leva del cambiamento che si è andato configurando nell’ultimo ventennio dell’Information Technology, a livello infrastrutturale e di middleware. Linux innanzitutto, così come tutto quello che è stato elaborato nei cantieri dell’Apache Software Foundation. Collaborazione pubblica, aperta e condivisa, il mondo dell’open source ha dimostrato di funzionare.
L’infrastruttura server di internet e cloud provider è Linux based e gran parte del software di gestione e monitoraggio deriva da ambienti open source. Il data center software defined, una prospettiva di lungo termine, poggia le sue fondamenta su iniziative open-source.
L’architettura open cloud basata su OpenStack, un progetto Infrastructure as a service basato open source rilasciato sotto licenza Apache e gestito
dall’OpenStack Foundation cui aderiscono oltre
150 società è uno degli ingredienti su cui si stanno convergendo investimenti da parte di tutti gli operatori che dispongono di grandi infrastrutture per erogare propri servizi.
Il passaggio da un mondo plasmato da investimenti pregressi a nuove infrastrutture open-source porta con sé il principio essenziale dell’innovazione: maggiore produttività. Tradotto in termini più terra terra, riduzione dei costi, ovvero risparmi.
Le telecom companies in primis, stanno guardando alle potenzialità open source. Aziende come AT&T, the major big spender in the telco world, renderà disponibili ingenti somme per aggiornare le proprie infrastrutture di networking e open source e OpenStack. Elementi, tutti questi, che si riveleranno determinanti nell’orientare investimenti futuri.
Ne sono ben consapevoli i vendor, soprattutto coloro che non hanno nulla da perdere nel recidere i legami con la vecchia tecnologia. Un esempio? L’alleanza tra Red Hat e Huawei. L’obiettivo? Potere
offrire intelligenza OpenStack nella tecnologia di networking di nuova generazione. Siamo ancora all’inizio delle trasformazione software defined dei data center e delle infrastrutture internet. Ma diamo tempo al tempo, il presente già prefigura possibili future evoluzioni basate su tecnologia di derivazione open-source.