Mai come oggi, al traghettamento al nuovo anno ci siamo trovati in una situazione a dir poco complicata. Da una parte una guerra che è ben lontana dal terminare, dall’altra una situazione economica che sta lasciando sul campo una marcata corsa dell’inflazione e una pesante instabilità economica.
Autore: Redazione ChannelCity
Mai come oggi, al traghettamento al nuovo anno ci siamo trovati in una situazione a dir poco complicata. Da una parte una guerra che è ben lontana dal terminare, dall’altra una situazione economica che sta lasciando sul campo una marcata corsa dell’inflazione e una pesante instabilità economica. Un’instabilità che non solo si riflette sull’andamento dell’economia reale, ma che getta alcuni presupposti pesanti anche nel settore finanziario. Lo si evince dai risultati finanziari delle Big Tech statunitensi che, per la prima volta, hanno lasciato sul campo parecchio del loro valore.
Basta analizzare società come Tesla, ma anche Apple, Microsoft, Amazon, Meta, ecc che nel confronto relativo al periodo gennaio-dicembre 2022 hanno perso, in valore, sulla piazza finanziaria di Wall Street, il 67% (Tesla), oltre il 30% (Microsoft), il 20% (Apple), oltre il 40% (Amazon), quasi il 70% Meta, solo per citarne alcune. Situazione che non si era verificata nemmeno nel corso della crisi del 2008. Questo, in generale, è un brutto segnale che fa emergere come il settore Tech abbia perso il suo appeal, il saper generare fiducia nell’innovazione, lo si vede non solo nella perdita di valore finanziario delle singole aziende ma anche nella perdita di 100.000 posti di lavoro nella Silicon Valley nel solo 2022 e una perdita finanziaria complessiva del settore stimata in circa 3300 miliardi di dollari.