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Il ministro Colao fa imbufalire il Consorzio Italia Cloud. 'Non può far finta che in Italia non ci siano Cloud provider sicuri'

Il presidente del Consorzio Italia Cloud, Michele Zunino, risponde a Vittorio Colao: “C’è un mercato intero che sta andando nella direzione opposta a quella ha disegnato il Ministro in conferenza stampa”.

Autore: Redazione ChannelCity

Il ministro Colao fa imbufalire il Consorzio Italia Cloud. 'Non può far finta che in Italia non ci siano Cloud provider sicuri'
ll Ministro della Transizione Digitale Vittorio Colao, in occasione della conferenza stampa dello scorso 5 luglio, è intervenuto sul tema delle architetture cloud affermando che «Molto spesso ci sono data center piccolissimi, che non sono sicuri, che non sono moderni, che non sono efficienti e non sono sostenibili e quindi – diciamolo – non avrebbero motivo di esistere».
Contro questa affermazione risponde il presidente del Consorzio Italia Cloud Michele Zunino: “Conosciamo la passione del Ministro Colao per i grandi operatori globali come Google e Microsoft, ma non può più far finta che in Italia non esistano altri Cloud provider innovativi e capaci di intercettare la richiesta delle PA e delle imprese sul territorio, anche meglio dei grandi hyperscaler”.
michele zunino ad netalia
“C’è un mercato intero che sta andando nella direzione opposta a quella ha disegnato il Ministro Colao ieri in conferenza stampa” – prosegue Zunino. “Le inhouse regionali ad esempio, con il loro patrimonio di strutture e di personale qualificato. La stessa gara per il cosiddetto cloud di Stato poteva avere esternalità positive anche per le PMI italiane del settore. Ma così non è stato ed il mondo della PA locale si sta attivando diversamente da quel progetto, quindi è molto probabile che ci saranno degli scenari di mercato legati alla richiesta della PA locale che saranno diversi dal Polo Strategico Nazionale”.

“La dimensione del datacenter – precisa Zunino - è un parametro irrilevante in merito alla sicurezza e all’efficienza. In epoca di edge computing, si cerca di avvicinare il dato all’utente e tutti stanno pensando a soluzioni smart più piccole proprio per garantire una crescita di aziende locali e di competenze nazionali. Al contrario la 'localizzazione' del dato è un tema giuridico che non è suscettibile di interpretazioni. Il Ministro non può dire che è irrilevante sapere se il dato è ospitato nei data center di Google o di Microsoft: vuol dire cancellare di colpo il GDPR e tutto il pacchetto di regolamenti in arrivo dall’Europa”.

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