L’approfondimento con i manager italiani di Dell Technologies, a seguito della messe di annunci fatti al
Dell Technologies World 2022 di Las Vegas, è una buona occasione per capire l’impatto delle novità sull’intero ecosistema di partner di canale e di clienti italiani. La frase che ricorre tra
Fabio Zezza e
Alberto Bastianon, rispettivamente
Director of Presales e DPS Senior Sales Manager di Dell Technologies Italy, è “
lo chiedono i clienti”, e Dell Technologies li accontenta. Le aziende clienti italiane chiedono più capacità di gestione e interoperabilità dello storage in ambienti multicloud, più garanzie di sicurezza per i dati e la semplificazione dei processi di recovery. Dell Technologies risponde,
come abbiamo già raccontato, con una preview funzionante del
Project Alpine, prevista in rilascio per la seconda metà di quest’anno. L’intento è di trasportare strumenti ed esperienze Dell Technologies nella gestione dello storage e della data protection sulle piattaforme dei maggiori hyperscaler (AWS, Azure e Google Cloud). “
Vogliamo estendere la disponibilità della nostra proprietà intellettuale in modo che i clienti abbiano sul cloud la stessa esperienza che hanno sull’on premise – ha dichiarato Bastianon”. Perché il futuro è multicloud, ne sono convinti in Dell Technologies, e dovrà essere
un futuro di collaborazione e integrazione di fornitori e tecnologie. Un futuro aperto e di interoperabilità. Un futuro che riguarda direttamente i partner di canale di Dell Technologies, che potranno godere delle nuove funzionalità nella migrazione, integrazione e gestione degli ambienti. Ma anche un futuro che vuole essere amico degli sviluppatori, e delle aziende, sollevandoli dall’incombenza di una revisione delle competenze e di una riprogettazione delle soluzioni applicative per lo storage a seconda dell’ambiente in cui ci si muove.
I paradigmi della sicurezza conquistano lo storage
Anche la sicurezza, altro pilastro dei nuovi messaggi di Dell Technologies, deve garantire un futuro aperto. E lo si fa, per esempio, attraverso
la possibilità di integrazione di soluzioni specifiche di terze parti grazie al supporto CEPA in PowerStore OS versione 3.0 per la prevenzione di attacchi ransomware e per il monitoraggio dell’attività del file system. Per ora, CEPA supporta i principali fornitori di monitoraggio, inclusi Varonis, Stealthbits e DefendX. “
Anche l’introduzione di CEPA – prosegue Bastianon –
va nella direzione di massima apertura nei confronti del mercato e della protezione degli investimenti in sicurezza già effettuati dalle aziende”. Tra le novità principali che riguardano i top di gamma PowerMax, invece, particolarmente interessante è
l’incremento del fattore di compressione dei dati (3.1 che arriverà presto a 4:1). “
Nei contesti mainframe – spiega Bastianon -,
ancora molto diffusi in Italia, alcune innovazioni che impattano direttamente sull’hardware sono particolarmente gradite. Nei modelli top, inoltre, abbiamo introdotto by design l’approccio zero trust secondo le indicazioni del Nist (National Institute of Standards and Technologies)”. Infine, “
abbiamo esteso Dell PowerProtect Cyber Recovery Solution (il vault isolato, sicuro e gestito automaticamente) ai cloud pubblici Azure e AWS – ricorda Zezza –
e ci aspettiamo di estenderlo anche a Google Cloud”. Per sfruttare la funzionalità, finora a beneficio del solo on premise, si potranno anche utilizzare i crediti disponibili presso gli hyperscaler. Ed è anche questa una buona notizia per l’ecosistema dei partner specializzati in managed services su cloud. Infine, nella ripresa italiana dell’evento americano non si poteva non sottolineare l’importanza della partnership con SnowFlake. Tramite la soluzione Snowflake Data Cloud si potranno gestire i dati residenti on premise mantenendoli localmente o copiandoli su cloud pubblici. Ultimo messaggio al canale? “
Oggi dimostriamo ai nostri partner di aver recepito le istanze delle aziende clienti – conclude Zezza –
e di avere una capacità di innovare notevole rispetto alla concorrenza. Ma c’è ancora più bisogno dei partner per far comprendere al mercato il valore delle novità. Allo stesso tempo, i nuovi strumenti semplificano le operations e ampliano le opportunità di integrazione e di sviluppo dei loro progetti sul multicloud”.