L'escalation della nuova variante
Omicron mette in apprensione tutto il mondo e i principali colossi dell'informatica cominciano a tirarsi indietro in merito alla
partecipazione in presenza al prossimo CES 2022. Le prime disdette sono arrivate da Amazon, Facebook, Twitter, Pinterest, AT&T e Nvidia, che prevalentemente terranno eventi solo online. Ora si aggiunge anche Lenovo, la Cnn e alcuni siti americani specializzati sul tema.
Di contro la
Consumer Technology Association (Cta), il gruppo che organizza l'evento, fa sapere su Twitter che si va avanti, che ha oggi hanno aderito oltre 2200 aziende e che stanno lavorando con esperti di salute per garantire lo svolgimento in sicurezza.
Nel frattempo
T-Mobile, uno degli sponsor del Ces 2022, limiterà la presenza e ha cancellato l'intervento di apertura della kermesse USA.L'edizione 2021 della fiera di Las Vegas si era svolta esclusivamente online, poi ad aprile l'annuncio che l'evento sarebbe tornato in presenza dal 2022. Anche se gli organizzatori richiedono ai partecipanti di mostrare prova della vaccinazione o un tampone negativo per accedere, la diffusione della variante Omicron ha spinto molte aziende a riconsiderare i loro piani.
Le aziende che saranno comunque in presenza stanno studiando, neanche a dirlo, stratagemmi tecnologici. LG userà dei totem vuoti dove trasmettere i nuovi prodotti, sia tramite la realtà aumentata dello smartphone sia attraverso visori disponibili in loco e sanificati ad ogni passaggio. Più o meno come Tcl, che sarà presente al Ces ma mostrerà le novità in uno stand virtuale interattivo. Ad ogni modo, dal Ces 2022 gli analisti si aspettano di vedere prodotti innovativi, che vengano mostrati o meno dal vivo.
Un padiglione sarà rivolto alle soluzioni in ambito medico e per la salute, spinte dal Covid-19. Spazio anche all'Italia con l'Ice che porterà negli Stati Uniti una selezione di 43 startup italiane, pandemia permettendo.
I colossi USA e la variante Omicron
Tutto questo mentre si sta assistendo a un veloce retrofront, rispetto ai piani aziendali di rientro in presenza. Per esempio Apple ha posticipato a data da destinarsi il rientro in ufficio inizialmente previsto per febbraio mentre Amazon ha ripristinato l'obbligo di lavorare con la mascherina all'interno dei magazzini e Google sta pensando ad una stretta sulle vaccinazioni dei dipendenti, con l'ipotesi di licenziamento per chi non la fa.
E Intel ha messo in aspettativa non retribuita tutte le persone che lavorano in azienda e che non si sono ancora sottoposte a vaccinazione.