Rivolgendosi direttamente agli sviluppatori, radunati a Barcellona per l’edizione europea del
TechEd,
Microsoft sta cercando di mettere la strategia cloud al centro del proprio futuro.
Dopo l’annuncio di
Cloud Platform System, una versione pacchettizzata di
Azure che può girare nei data center privati delle imprese, è ora il turno degli
ambienti di sviluppo e delle capacità di implementazione delle postazioni di lavoro, in proiezione del prossimo arrivo di
Windows 10.
In quest’ultima direzione, si colloca la proposta di
Azure Active Directory come opzione di autenticazione sui pc che ospiteranno il nuovo sistema operativo, allo scopo di aiutare i Cio a supportare gli utenti remoti o i programmi Byod. La funzione consentirà agli utenti di inserire le proprie credenziali di accesso ai sistemi per vedersi scaricare le applicazioni direttamente sul dispositivo da collegare, che si tratti di pc tradizionale, device mobile o ibrido.
La tecnologia
Continuum, una delle novità di Windows 10, consentirà alle applicazioni di verificare se un mouse o una tastiera sono collegate, per adattare il proprio comportamento.
Operational Insights, invece, estende le capacità analitiche ospitate su Azure, per semplificare la gestione dei sistemi collegati in una rete o data center, installando solo un agent sui server.
Microsoft sottolinea come la tecnologia si pensata per scenari ibridi, normalmente ignorati da offerte come
Amazon Web Services.
Azure Batch e
Automation, in aggiunta, intendono agevolare la pianificazione dei task e facilitare l’esecuzione di calcoli ad alte prestazioni su grande scala, in ottica Big Data, così come automatizzare la frequenza e la gestione dei task cloud.