A circa un mese dalla sua nomina
Gianmatteo Manghi si presenta alla stampa.Prende l’eredità lasciata da
Agostino Santoni (nominato
Vice Presidente di Cisco Sud Europa) e prosegue in continutità con il passato, aprendo un nuovo capitolo della filiale
italiana.
E' inazienda da 21 anni: un ventennio carico di cambiamenti e trasformazioni tecnologiche:
“Molto è cambiato sia nello scenario mondiale sia in quello aziendale. Cisco ha continuato a crescere facendo leva su due elementi centrali, sempre molto saldi nel tempo e su cui imposta da sempre la propria strategia aziendale: le persone e l’innovazione tecnologica”, afferma Manghi.
Gianmatteo Manghi, Amministratore Delegato, Cisco ItaliaIn questi ultimi 12 mesi, così anomali e ‘disrutptive’, Cisco Italia ha assunto
50 persone, portato a termine l’acquisizione dell’italiana
Fluidmesh Networks, azienda tecnologica italiana di Pisa operante nella
settore IIoT e continuato a
investire in innovazione:
“E’ ciò che sappiamo fare molto bene e vogliamo continuare a fare,” rimarca Manghi, che prosegue
: “Abbiamo di fronte il periodo di cambiamento più veloce del Millennio, per una serie di motivi: un’accelerazione spinta della Trasformazione Digitale che permea tutto, una fortissima e diffusa sensibilità sul tema della sostenibilità e un quadro europeo pronto ad accelerare tutte le trasformazioni in atto e del quale l’Italia può beneficiarne molto”.
E prosegue:
"Come azienda che fa innovazione tecnologica e digitale Cisco è molto consapevole del ruolo che può svolgere, contribuendo allo sviluppo economico e sociale sostenibile – aderendo e cercando di realizzare la propria missione di dare vita a un futuro inclusivo per tutti con grande responsabilità. Nel prossimo triennio potrebbe accadere ciò che nel passato accadeva in un decennio e vogliamo dare il nostro contributo ed essere protagonisti”.
I tre pilastri strategici
Come racconta Manghi
la strategia aziendale poggia su tre pilastri portanti: persone e comunità; trasformazione
cloud e software; transizione
Green & Blue (tecnologica e digitale).
E li declina.
“Le persone sono il segreto del nostro successo: se ci prendiamo cura delle nostre persone, loro si prendono cura della missione aziendale”, sostiene.
Per sei anni consecutivi Cisco Italia è stato riconosciuto come ‘
Best place to work’ nella categoria tra 150 e 500 dipendenti.
Numerose le iniziative sviluppate per consentire alle persone di esprimere appieno i loro
talenti e le loro
competenze, cercando di trovare un equilibrio tra impegni ed esigenze personali e professionali, tra cui:
un giorno aggiuntivo di ferie lo scorso marzo; cinque giorni all’anno per fare
volontariato; un
‘flexible benefit’ del valore di
900 euro all’anno per dipendente per fare ciò che più li appassiona (teatro, sport, formazione, …); una serie di seminari per fornire
assistenza psicologica ai dipendenti e ai loro familiari in un momento pieno di incertezza: “
Laddove si riesce a creare un ambiente in cui si lavora bene, si sviluppano competenze e le persone collaborano e si aiutano reciprocamente i risultati come contributo alla società non possono che arrivare, per il sistema economico ma anche in termini di sostenibilità".
Le iniziative nei confronti della
comunità da parte di Cisco vedono il vendor impegnato nel
recuperare e arricchire il senso dell’attività di impresa e avere un impatto positivo sulla società e sull’economia: “
Per farlo è importante restituire qualcosa alle comunità che ci consentono ogni giorno di fare bene il nostro lavoro: le persone ce lo chiedono e i clienti lo apprezzano e vogliono anch’essi partecipare”.
In questo senso, da segnalare il contributo di Cisco alla
dotazione digitale del Palazzo delle Scintille in Fiera di Milano Città, con l’obiettivo di
creare il più grande centro vaccinale della Lombardia in grado di
vaccinare fino a 10 mila persone al giorno:
“In questo caso, la tecnologia è utilizzata per consentire un’affluenza sicura delle persone, la registrazione delle dosi, il controllo della loro conservazione e la verifica dei flussi di persone per evitare gli assembramenti”, spiega Manghi.
Prosegue inoltre l’investimento nell’iniziativa
Cisco Network Academy, ad oggi 345, in grado di formare
oltre 50 mila persone l’anno. Alcune sono abilitate in molte carceri italiane, tra cui Bollate e Secondigliano a cui si aggiungeranno a breve Monza e il carcere minorile Beccaria a Milano, il tutto in collaborazione con la Cooperativa Universo:
“Le persone certificate sulle tecnologie Cisco hanno una recidiva pari a zero, contro una media del 70%; inoltre molte persone con una lunga pena da scontare sono diventati docenti”, racconta Manghi.
Intenso l’i
mpegno anche nelle scuole: negli ultimi anni i volontari Cisco hanno incontrato oltre 30 mila studenti, docenti e genitori per condividere un approccio consapevole e sicuro al mondo di Internet.
Cisco inoltre ha permesso di
dare assistenza sanitaria continuativa ai bambini con forti disabilità del
Cottolengo Don Orione di Tortona: in questo periodo così particolare la dotazione tecnologica del vendor ha consentito di
far fronte alla riduzione delle visite in presenza dei medici. Le tecnologie di Cisco hanno infatti collegato l’Ospedale di Alessandria con il Piccolo Cottolengo permettendo ai medici di fare
attività di telemedicina con regolarità, per esempio abilitando l’uso di strumenti medicali sofisticati per effettuare elettrocardiogrammi, encefalogrammi, ….
Direzione Cloud e Software
Il secondo pilastro della strategia aziendale riguarda la
trasformazione interna:
“Con un anno di anticipo sul 2021 abbiamo raggiunto l’obiettivo di realizzare il 50% del nostro fatturato su software e servizi. Un obiettivo centrato nel 2020, esercizio chiuso lo scorso luglio, con il 51% del fatturato derivato da software e servizi – spiega Manghi
. Accanto all’innovazione hardware abbiamo accelerato quella software per cogliere le opportunità di un mercato che cambia e per servire meglio i nostri clienti in termini di erogazione continuativa dell’innovazione, sicurezza e compliance. Una trasformazione legata anche al fatto che più della metà dei clienti si muove in logica ‘cloud first’, abbracciando molteplici cloud, pubblici e privati”.La
centralità del software e del cloud consente di accompagnare i clienti nel reinventare le applicazioni, rafforzare i team, trasformare le infrastrutture e mettere in sicurezza le imprese. E tutta l’innovazione tecnologica del vendor – ricerca & sviluppo e acquisizioni - punta ad abilitare questa trasformazione aderendo a
quattro principali caratteristiche: capacità di connettere tutti gli elementi di un’
architettura multi-cloud ibrida; capacità di governare e garantire la
sicurezza dei dati (ovunque si trovino), delle reti, delle infrastrutture e delle applicazioni utilizzate nelle attività produttive –
“Una complessità che deve essere gestita molto bene altrimenti gli obiettivi di efficienza e di flessibilità di una strategia cloud first diventano difficili da raggiungere”; garantire un elevato livello di automazione: ”Già nello sviluppare le applicazioni è possibile stabilire la modalità con cui configurare la rete e le policy attraverso l’utilizzo di API”; garantire un’esperienza eccellente a clienti interni ed esterni nell’utilizzo di applicazioni digitali.
Dimensione Green&Blue: ecologica e digitale
Non ultimo, Cisco punta a essere protagonista, oggi e nel futuro, di un
percorso di sviluppo e di progresso: “L’unico perseguibile per Cisco: quello che riesce a generare crescita economica e sociale sostenibile attraverso la Trasformazione Digitale. Solo così si garantisce una maggiore protezione dell’ambiente, modelli ispirati all’economia circolare e un uso di risorse rinnovabili. Due facce della stessa medaglia, che garantisce successo a medio e lungo termine”, chiarisce Manghi.
Un assunto confermato da fatti e dati:
“In Italia nel 2020 le realtà che hanno intrapreso percorsi di trasformazione digitale e sostenibilità sono cresciute del 20% in termini di fatturato; chi non lo ha fatto è cresciuto solo del 9%”.
E la
trasformazione digitale abilita anche la sostenibilità: “
Non c’è nessun modo di aumentare la generazione rinnovabile se non digitalizzando la rete di distribuzione per mantenere in equilibrio domanda e offerta di energia”. La stessa Cisco ha deciso che il 100% dell’energia elettrica utilizzata deriverà da fonti rinnovabili:
“Entro il 2025 ricicleremo tutta la nostra produzione e aiuteremo anche la Pubblica Amministrazione a farlo; un’occasione unica in quanto la PA governa moltissimi servizi pubblici - acqua, energia, trasporti, … - che possono trarre enormi miglioramenti attraverso la Trasformazione Digitale e a una maggiore sostenibilità.”Non ultima, la
trasformazione del lavoro: “Per Cisco si baserà sulla libertà di scelta: nel futuro circa il 58% delle persone lavorerà almeno otto giorni al mese da remoto e vorrà avere tutti gli strumenti digitali affinché il lavoro sia di qualità e sicuro. Continueremo a investire in questa direzione, facendo si che anche quando il lavoro sarà in presenza sia migliore grazie all’utilizzo di strumenti digitali quando si utilizza la piattaforma di collaborazione WebEx", dice.
Il momento attuale è propizio: “Il PNRR – digitale e sostenibile - è un’occasione unica di enorme accelerazione: 220 miliardi di euro a disposizione del Belpaese, che fra tre anni consentirà di vivere un Paese nuovo e creare un progresso mai stato così veloce”, commenta.
Cisco è molto impegnata in questo senso e lo fa anche coinvolgendo sviluppatori, studenti, startupper, partner, …
Proprio l’11 maggio è partita l’iniziativa
Green & Blue Marathon, in collaborazione con
Officine Italia e
Codemotion. Una
maratona di idee per la sostenibilità che si concluderà
il 25 giugno, un vero e proprio hackathon che coinvolge i giovani talenti nel pensare e ideare il futuro in quattro aree:
smart citizen, smart mobility, smart building, smart utility. Nuove idee per utilizzare il digitale e trasformare questi contesti in modo più sostenibile. E Cisco è pronta ad aiutarli a farlo.
Prosegue inoltre il progetto
Digitaliani che in chiave Industria 4.0 può evolvere verso una maggiore sostenibilità: “
Puntiamo a co-innovare con molteplici soggetti di mercato per rendere i processi non solo più efficienti e migliori in termini qualitativi ma anche più sostenibili. Di fronte a uno scenario sempre più complesso, caratterizzato da intere filiere industriali che si digitalizzano e un numero di sensori in crescita esponenziale servono infatti competenze molto verticali e di piattaforme orizzontali programmabili e aperte, per rendere più efficiente il tutto attraverso gli standard,” conclude l'AD.