Se è vero che finita la pandemia nulla sarà come prima, come sottolineano affermati sociologi, è anche vero che nel mezzo di questa sciagura si vedono macro contraddizioni che non promettono nulla di buono.
Autore: Redazione ChannelCity
Il mondo che gravita all’interno dell’Information Technology mai come oggi riflette paradossi che inducono a riflettere.
Se è vero che finita la pandemia nulla sarà come prima, come sottolineano affermati sociologi, è anche vero che nel mezzo di questa sciagura si vedono macro contraddizioni che non promettono nulla di buono.
Prima contraddizione; prendendo per buono quello che ha sottolineato il premier Draghi, in tema di digital divide, ovvero che verranno stanziati qualcosa come 6,31 miliardi di euro per le reti ultraveloci e 5G e che già nel mese di maggio verrà avviata la mappatura dei piani d’investimento per identificare le aree del Paese che senza interventi del governo resterebbero sfavorite, dall’altra parte la Commissione Europea e la Banca Europea per gli Investimenti hanno recentemente sottolineato come manchi ancora una strategia tecnologica comune per il mercato unico, dove c’è ancora molto da fare per definire omogeneità e standardizzazione in tutti gli Stati membri e che questo genera un gap di spesa 5G tra Unione europea e Stati Uniti stimato tra i 4 e 6 miliardi di euro l’anno...
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