Oracle Partner Executive Forum
#OpefItaly sbarca in Italia e fa il pieno di partner.Nel pieno di questa nuova e incerta normalità digitale, tra mille call e appuntamenti streaming, non era scontato, non era facile e non era detto… che questa nuova magia digitale riuscisse ma il management italiano della multinazionale americana credeva fortemente in questo appuntamento. Una fiducia e una voglia di chiamare a raccolta tutto il proprio ecosistema che si sono tradotte in un format veloce, diretto, completamente nuovo fatto di scenari digital suggestivi, tra Colosseo e Galleria d’Arte Moderna di Milano, e ancora testimonianze dirette di grandissimo valore.
Quattro voci, quattro storie, quattro progetti di
4 Partner in rappresentanza dei diversi percorsi basati sulle
expertise dell’Oracle Partner Network, programma di canale storico per il mercato ICT:
Giuseppe Marangi CEO di
Genesys Software,
Andrea Ricchiuto COO di
TAI Solutions,
Filippo Rizzante CTO e Board Member di
Reply e ancora
Raffaele Castagna, Leader dell’Oracle Business Unit di
Accenture Italy, Greece e Central Europe.
Grazie a tutti i nostri Partner per aver partecipato a #OPEFitaly! pic.twitter.com/iEci7eeQBg— Fabio Spoletini (@fabiospoletini) March 18, 2021
Spoletini, «acceleriamo insieme verso data-driven e trasformazione digitale»
Come sempre però andiamo con ordine perché “Opef” è stato soprattutto e prima di tutto un momento denso di contenuti e indicazioni preziose per tutti coloro che hanno il compito di portare il digitale nelle nostre imprese. Ad aprire le danze il manager che guida la società anche in Italia e che per primo ha creduto in questo progetto.
«Per favorire e accelerare la ripresa Oracle mette a disposizione dei Partner e dei Clienti un’offerta quanto mai vasta – ha spiegato
Fabio Spoletini, Regional SVP e Country Manager -, che va dalle soluzioni SaaS cloud-native fino ai sistemi hardware che supportano al meglio la gestione di dati e applicazioni.
In particolare, a nostro parere, la modernizzazione delle aziende deve passare attraverso un ripensamento dei processi aziendali e di business in ambito cloud, per essere più agili e rispondere alle importanti sfide del momento - cosa che comunque permetterà un cambio di marcia anche nell’immediato futuro. Tutto questo è reso ancora più potente dall’impegno di Oracle nell’estendere la propria offerta di cloud infrastrutturale con una rete di Cloud Datacenter che si va espandendo a un ritmo molto veloce, e che toccherà molto presto anche l’Italia».
Oracle Partner Executive Forum, le nuove linee guida, la voce del canale
Fatti gli onori di casa è poi toccato a Robert Scapin e Laura Lorenzini - manager chiave di tutto l’ecosistema Oracle - andare nel dettaglio, al cuore della strategia che la multinazionale americana vuole costruire insieme al proprio network di system integrator, ISV, distributori…
Robert Scapin, Leader di Alliance & Channel, Technology & Cloud Systems per il Sud-Europa, ha in particolare messo l’accento sulle competenze e sull’
expertise necessarie ai partner Oracle per l’implementazione di soluzioni data-driven, che vengono premiate da Oracle con una diversa incentivazione percentuale a seconda della certificazione raggiunta, da un lato, e della
cloud consumption relativa all’implementazione, dall’altro.
«La parola chiave per l’Oracle Partner Network, in tutti gli ambiti (Build, Sell, Service e Licence&Hardware – v. immagine) rimane expertise» ha sottolineato
Scapin, che ha anche ricordato come lungo tutto lo scorso anno fiscale e nella prima metà di quello in corso (chiusosi a febbraio 2021) ben il 70% del fatturato di Oracle Italia sia stato realizzato in collaborazione con i Partner. «In questa prima metà dell’anno si è inoltre assistito a una crescita del cloud Iaas e Paas del +100% rispetto allo scorso anno (2x), e del +700% (8x) della soluzione, unica di Oracle, denominata Exadata Cloud at Customer, ovvero l’implementazione del cloud pubblico gestito da Oracle - attraverso i sistemi Exadata - all’interno del datacenter del cliente, preservando così la sovranità o residenza dei dati e godendo di tutti i benefici di sicurezza by-design, bassa latenza e prestazioni tipiche del cloud di seconda generazione di Oracle» ha concluso
Robert Scapin.
Il cloud che piace al canale
Laura Lorenzini, Leader di Alliance & Channel per le soluzioni SaaS di Oracle in Italia, ha poi rimarcato come anche il cloud applicativo abbia visto nello scorso anno fiscale un’accelerazione del fatturato con i Partner con ben il 70% dei progetti SaaS sviluppato proprio attraverso l’ecosistema.
«Gli analisti di mercato, e Gartner in particolare, ci riconoscono come il leader indiscusso in vari Quadranti Magici sia per visione che per implementazione delle principali applicazioni di back-end come ERP, SCM ed EPM (financial planning and management) e nella gestione HR (HCM), ma anche di quelle di front-end come ad esempio marketing e salesforce automation” ha ricordato
Lorenzini “Quest’anno abbiamo la possibilità di catturare insieme ai Partner un mercato potenziale ancora più ampio, incrementando i volumi di business e dando anche una spinta alla ripresa dell’economia italiana, attraverso le aziende più lungimiranti. Già tanti progetti hanno avuto successo grazie a voi: Poste Italiane, Mondadori e Gruppo Trevi con HCM; Mapei con ERP e HCM insieme, CEGOS ed EdiliziAcrobatica con ERP/EPM e CX, solo per ricordarne alcuni»
Il motore tecnologico al servizio del canale
Strategie, idee, servizi, nuovi modelli di business, storie di successo ma anche e soprattutto un cuore tecnologico da scoprire e toccare con mano è andato in scena grazie all’attesissimo intervento di Luigi Scappin, VP Solution Engineering per le soluzioni tecnologiche e Cloud nel Sud-Europa e Paesi CIS, che si è soffermato sulla duplice sfida che le organizzazioni di tipo
enterprise si trovano a dover affrontare in questo periodo, tra sistemi on-premise, spesso preda dell’obsolescenza e del debito tecnologico, ma ancora depositari di dati e applicazioni mission-critical, e la necessità di modernizzare il business con applicazioni SaaS più agili e “intelligenti” e con lo sviluppo cloud-native.
«Oggi quasi tutte le aziende con cui lavoriamo sono alle prese con quello che io chiamo la ‘doppia azienda’ – ha detto
Scappin – Spesso la maggior parte del business attuale gira sui sistemi «business critical», a volte chiamati anche sistemi «legacy», che spesso stanno nei datacenter dell’azienda.
Ma l’innovazione non può più aspettare, perché i rischi di rimanere indietro, in questo momento di già grande incertezza, sono troppo elevati».
«Le applicazioni digitali hanno bisogno dei dati che stanno nei sistemi, e ne hanno bisogno in tempo reale – con problematiche enormi di ‘data gravity’, coerenza e capacità di utilizzo di modelli di dati diversi..” - ha proseguito
Gigi Scappin “...e al contempo devono rimanere «disaccoppiate» dai sistemi on-premise sia per proteggerli dai picchi di workload per cui non sono progettati, sia per evitare che la loro rigidità si propaghi alle applicazioni»
La risposta di Oracle
«La risposta ad un simile scenario – ha spiegato Scappin davanti a centinaia di partner collegati - è Oracle, che sia lato sistemi e database, sia lato applicazioni, offre una piattaforma virtualmente completa per far lavorare insieme le due parti dell’azienda e “cloudificare persino il fin qui non cloudificabile” senza perdere la coerenza dei dati, da immettere poi in real-time nelle applicazioni per renderli “azionabili” attraverso AI e Machine-Learning.
Un esempio ne è il famoso
scenario modeling nel processi EPM, per modificare i modelli finanziari a seconda delle sempre più mutevoli condizioni di mercato, o la CX Unity, per sfruttare i dati del cliente in tempo reale per eseguire azioni ed offerte in tempo reale grazie all’Enterprise Customer Data Platform».
Un’idea “originale” di Cloud e il Data Center in arrivo in Italia
Ovviamente in tutto ciò il Cloud gioca un ruolo fondamentale, e anche su questo Oracle ha un punto di vista molto originale, ha rimarcato Scappin. Infatti, se la «prima ondata» del cloud computing è stata quella delle aziende e delle start-up che non hanno mai avuto un datacenter (come anche Netflix, Airbnb…) e la «seconda wave» è stata quella dei sistemi di digitalizzazione del front-end (CX) e dei sistemi di
collaboration, adesso è giunta l’ora dei sistemi di back-end mission-critical e data-intensive, il settore in cui Oracle è leader.
«Si tratta di un mercato che finora non si era mosso granché, anche se la situazione sta cambiando rapidamente a causa all’accelerazione imposta dal Covid – ha affermato
Scappin – “Il momento è quindi ora, si tratta di attività strategiche che non possiamo fare, come Oracle, che insieme ai nostri Partner. Le grandi aziende non cercano solo lo spostamento sul cloud delle applicazioni legacy, ma vogliono sfruttare il salto per innovare, per cui la componente SaaS è parte integrante della strategia: per noi è una grossa opportunità, e lo è anche per i nostri Partner. Ormai - ha concluso
Scappin - abbiamo più di 30 cloud region in tutto il mondo, alcune delle quali in collegamento con Azure, altre che soddisfano speciali requisiti governativi. Un’altra decina di region è in arrivo, tra cui l’Italia
. La nostra capacità di produrre cloud region così velocemente deriva anche da come sono state progettate.
Le nostre sono infatti ‘omogenee’, basate sullo stesso disegno di rete e di datacenter, per cui non ci sono differenze nella disponibilità dei servizi da region a region – come avviene per alcuni provider concorrenti: quando un servizio viene rilasciato, diventa disponibile ovunque, comprese nelle Dedicated Region Cloud @ Customer - che di fatto sono uguali alle altre»