Un 2021 all’insegna della cyber intelligence. Questa la linea di sviluppo del portafoglio Ingecom, distributore a valore aggiunto focalizzato nella ricerca e selezione di partner tecnologici innovativi che permettano di offrire al canale degli operatori le più avanzate soluzioni in ambito cyber security.
Seicento i rivenditori, che tra Spagna, Portogallo e Italia, propongono al mercato i 25 brand con cui il Vad collabora: accordi per la maggior parte esclusivi che mettono nelle mani dei system integrator soluzioni non inflazionate, capaci non solo di differenziarli, ma anche di trasformarli in veri e propri consulenti aziendali nell’ambito della sicurezza.
“Fino a un anno e mezzo fa la nostra focalizzazione era soprattutto incentrata su soluzioni di cyber security per la gestione degli attacchi informatici, oggi la nostra offerta si sta sempre più arricchendo di tecnologie di prevention attraverso un’offerta mirata di cyber intelligence” afferma
Javier Modubar, Ceo di Ingecom, ricordando alcuni dei brand inseriti a portafoglio nell’ultimo periodo. Tra questi spiccano
Okta e
Zerofox, vendor a cui se ne aggiungeranno presto altri.
“Cerchiamo soluzioni che aiutino a comprendere come si producono gli attacchi, per andare contrastare una tendenza che nel 2021 sarà ancora più evidente. Per quest’anno riteniamo, infatti, che gli attacchi finalizzati al furto di informazioni confidenziali cresceranno, mettendo sempre più a rischio le aziende private” prosegue Modubar, pronto a sottolineare
l’importanza di proteggere dati e accessi, soprattutto in un contesto ormai caratterizzato dal dilagante ricorso allo smart working. Una modalità operativa che nel 2020, a causa della pandemia, è stata adottata in modo massivo dal mercato, drenando quote di budget a tutte le aree tecnologiche di investimento, It security compresa.
Javier Modubar, Ceo di Ingecom“Dopo aver dotato i dipendenti dei tool necessari per il lavoro da remoto, oggi è però necessario mettere in sicurezza questi strumenti. Per gli operatori di mercato si aprono, quindi, enormi opportunità, soprattutto in ambito Pam e Iam, ossia nell’area del Privileged Access Management e dell’Identity Access Management” spiega
Sergio Manidi, Country Manager Italy presso Ingecom, prefigurando buone prospettive di crescita per quest’anno, a fronte di un 2020 dai risultati tutto sommato sotto le attese.
L’anno scorso a livello locale la crescita si è limitata, infatti, all’8%, ma per il 2021 le stime sono attorno a un +20% con un raddoppio di fatturato entro i prossimi due anni. Anche a livello corporate il 2020 ha visto un leggero rallentamento del business, fondamentalmente frenato dalle stesse cause: le
revenue complessive sono state di 31,5 milioni di euro con un incremento del 6% sui 29,9 milioni del 2019. Nel 2018 il giro d’affari aveva raggiunto i 24,8 milioni di euro.
Sergio Manidi, Country Manager Italy presso Ingecom“All’interno di Ingecom la filiale italiana contribuisce oggi tra il 10 e 15% del fatturato, una quota di business realizzata grazie a una rete di circa trenta system integrator di fascia medio alta con cui lavora in maniera continuativa, approcciando il mercato delle medie grandi imprese” chiarisce Manidi, sottolineano come la crescita del 2021 passerà soprattutto dall’ampliamento del portfolio e da un deciso rafforzamento delle attività sul fronte tecnico e marketing.