Gartner, + 4% per la spesa IT globale nel 2021. In calo nel 2020

Durante il Gartner IT Symposium/Xpo 2020 Americas in scena in questi giorni si osservano le dinamiche di un mercato molto volatile. Le stime per il 2020 parlano di un calo della spesa IT totale del 5.4% rispetto al 2019, per ritornare a crescere nel 2021

Autore: Redazione ChannelCity

In questi giorni sotto i riflettori del Gartner IT Symposium/Xpo 2020 Americas (19-22 ottobre 2020) c’è il mercato IT nel suo complesso: tendenze e dinamiche inserite nel nuovo scenario di mercato.
Le stime dell’analista di mercato indicano una crescita della spesa IT globale del 4% nel 2021 per un valore di 3,8 trilioni di dollari, in calo del 5,4% rispetto al 2019: "Nei 25 anni di osservazione del mercato da parte di Gartner, non c'è mai stato un ambito con così tanta volatilità", dichiara John-David Lovelock, distinguished research vice president di Gartner. "Durante la pandemia, tuttora in corsa, e alla situazione di stress mai verificatasi finora le aziende più digitali stanno reagendo meglio e continueranno a farlo fino al 2021".
Secondo le previsioni di Gartner tutti i segmenti di spesa IT subiranno una flessione nel 2020 (come da tabella 1).
Tabella 1. Previsione di spesa IT mondiale (milioni di dollari USA)
Fonte: Gartner (ottobre 2020)

Si dintiguono nel 2021
Nel 2021 a reagire
in modo più deciso e positivo a questa flessione sarà il software enterprise (+7,2%) soprattutto grazie dell'accelerazione dei processi di digitalizzazione da parte delle aziende impegnate nel supportare una forza lavoro remota, fornendo servizi virtuali come l'apprendimento a distanza o la telemedicina e sfruttando una iper-automazione per rispondere alle richieste crescenti determinate dallo stato di crisi. Tra le le aree più performanti segue quella dei data center, la cui spesa crescerà del 5,2%, poiché gli hyperscaler accelerano la costruzione di data center globali così come le aziende via via riprendono i piani di espansione del data center consentendo alla propria forza lavoro di tornare fisicamente in loco.
Nonostante l'aumento dell'attività cloud nel 2020, favorita dal passaggio delle aziende al  lavoro remoto, la spesa per il cloud aziendale, ‘spalmata su più categorie, non si rifletterà ancora sui ricavi dei vendor fino al 2021.
"Il rallentamento della spesa che si è verificato tra aprile ed agosto di quest'anno, insieme ai programmi ‘Try before you buy’ proposti dei fornitori di servizi cloud sta spostando le entrate del cloud oltre il 2020", ha affermato Lovelock. "Nel corso dell’anno il cloud ha avuto un andamento altalenante: ha funzionato durante la pandemia, è cresciuto e poi ha registrato un calo. Si ipotizza un’accelerazione della sua penetrazione fino al 2022".
"Con l'incertezza dei ricavi, i Cio stanno dando la priorità ai progetti IT in cui il time to value risulta minimo",  afferma Lovelock. "Le esigenze di IT sono più alte mentre le disponibilità finanziarie più basse, per cui si sta sottraendo e limitando le spese dove possibile, come l'aggiornamento dei telefoni cellulari e delle stampanti, motivo per cui si registrerà una crescita inferiore nei segmenti dei dispositivi e dei servizi di comunicazione", aggiunge Lovelock. "Per contro, i Cio stanno spendendo di più nei segmenti in grado di accelerare i business digitali, come la componente IaaS – infrastructure as a service e il software Crm".
Nel prossimo futuro, la trasformazione digitale non risponderà più alle logiche legate al Roi pre-pandemia poiché il focus per l'IT sarà quello di garantire la soppravvivenza, piuttosto che la crescita.

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