Ivanti, il canale e l’importanza di una governance unificata. Intervista esclusiva con
Stefano Sardella, Channel Manager EMEA South at Ivanti. La scelta, tutta italiana, di continuare a puntare sulla distribuzione, il lancio di una nuova straordinaria automazione di ambienti edge e cloud in un momento di fortissima evoluzione per il mercato. Ma, come sempre, andiamo con ordine. Intanto le presentazioni: Con oltre 1.700 dipendenti, Ivanti produce software IT utilizzato da 78 delle aziende Fortune 100. I reparti IT aziendali usano Ivanti per unificare le capacità per la gestione dei servizi, degli asset e della sicurezza IT, dal cloud all’edge.
La missione di Ivanti è chiara dunque: aiutare i clienti ad avere successo attraverso l’automazione di IT e Security Operations al fine di ridurre i rischi e migliorare l’efficienza.Una sfida complessa, precisa, che la multinazionale ha da tempo messo al centro del proprio DNA e che, in Italia, sta conoscendo sviluppi unici anche e soprattutto grazie alla collaborazione con la distribuzione a valore.«Ivanti da tanti anni si occupa di gestione degli endpoint e delle infrastrutture IT dei clienti – ci racconta
Stefano Sardella, Channel Manager EMEA South at Ivanti, manager giovane ed esperto, che è uno degli elementi chiave di questa strategia, tutta italiana -. Siamo noti perché prima eravamo Landesk, ci siamo allargati con il tempo a tutto tondo fino a diventare, oggi, l’unica realtà in grado di fornire una soluzione end-to-end che garantisce la convergenza totale tra il mondo dell’endpoint management e quello del service management». Insomma, Ivanti è la piattaforma software che aiuta le imprese a capire cos’ho all’interno della mia rete, cosa è installato, come viene erogato un determinato servizio, se ci sono deirischi e soprattutto se e come un utente o un dispositivo necessita di assistenza.
Ivanti, la risposta giusta al momento giusto
Un compito prezioso e delicato che, al di là della retorica, pensando alla nuova normalità della fuga verso il lavoro da remoto, oggi assume contorni ancora più centrali per milioni di imprese. “Proprio così – racconta Sardella – tutti, davanti alla progressiva consapevolezza che questa non è una situazione straordinaria o passeggera ma un nuovo modo di vivere e lavorare destinato a durare, sono corsi ai riparti aggiungendo asset, strumenti, device. Il risultato è chetutte le imprese hanno completamente rivisto il modo di fare IT e il modo di erogare servizi ai dipendenti, e se non lo hanno ancora fatto, dovranno farlo rapidamente per stare al passo. In un simile contesto il supporto di una piattaforma come Ivanti diventa decisivo perché permette di non perdere il controllo davanti ad una trasformazione senza precedenti per profondità e velocità di esecuzione»
Ivanti e la scelta, tutta italiana, di scommettere sul canale e sulla distribuzione
In questa progressione di Ivanti c’è stato però, a inizio anno, un momento di discontinuità in cui i nuovi verticidella multinazionale,tra i vari cambiamenti apportati, decidono di virare su una strategia focalizzata su pochi partner e che di conseguenza non prevede più il supporto del canale distributivo. «Davanti a questa decisione – spiega Sardella – abbiamo posto il tema dell’eccezione italiana e della centralità del ruolo del distributore per un mercato così particolare. Data la velocità con cui sono accaduti i vari cambiamenti, ammetto che c’è stato un po’ di trambusto iniziale, ma alla fine ha prevalso il confronto e in poche settimane abbiamo confermato la nostra strategia a livello locale al canale italiano, consci soprattutto del fatto che il ruolo del distributore è decisivo, tra le tante cose, anche nel favorire l’integrazione della piattaforma di Ivanti con altre soluzioni, anche competitor. Per noi poi la possibilità di conservare la distribuzione è stata importantissima per un tema di competenze e sinergia che abbiamo sviluppato in anni di collaborazione di successo».
Ivanti e la rivoluzione di Neurons
Il new normal, la strategia di canale ma anche e soprattutto un nuovo importantissimo annuncio. Nelle scorse settimane Ivanti ha “puntellato” la sua crescita con l’annuncio di una soluzione di grande impatto capace di estendere il concetto di gestione dell’IT unificata anche ad ambienti edge e cloud.
«L’approccio IT tradizionale all’erogazione dei servizi, come abbiamo anticipato – racconta Sardella - è messo a dura prova da una forza lavoro sempre più multigenerazionale, da nuove preferenze in termini di interazioni IT ma soprattutto dalla necessità, tipica di questa fase di emergenza, di supportare la possibilità di lavorare ovunque e in qualsiasi momento.Con l’esplosione di endpoint e dispositivi IoT connessi che comunicano e che generano dati nell’ambiente perimetrale, a cui si aggiunge l’aumento delle minacce informatiche, è più che mai necessario ripensare il modo in cui si erogano i servizi e si proteggono gli asset IT e le persone.Ivanti Neurons è la piattaforma basata su bot di iperautomazione progettata per aiutare le organizzazioni ad affrontare la rapida crescita e la maggiore complessità che stanno investendo l’IT. Grazie a questa piattaforma è possibile automatizzare la correzione, la protezione e l’erogazione dei servizi su tutti i device aziendali, in maniera costante e real-time».
Si parla dunque di ottimizzare le prestazioni dei dispositivi e ridurre al minimo le variazioni di configurazione, quindi automatizzate le attività volte a garantire il livello di produttività e l’integrità dei sistemi e ancora anticipare le minacce informatiche mediante l’analisi e il rilevamento continuo di falle di sicurezza, definendone l’ordine di priorità e correggendo i problemi in modo proattivo prima ancora che gli utenti possano risentirne. Ecco perché parliamo di Edge Autonomo, si tratta di una soluzione a 360° che risponde a esigenze che, oggi, tutte le aziende, nessuna esclusa, oggi hanno»