Complice anche un momento storico senza precedenti,
oggi l’edge rappresenta il centro nevralgico delle operazioni aziendali, il luogo in cui vengono generati tutti quei dati capaci di imprimere accelerazione ai revenue stream delle imprese.
“Enormi quantità di dati che, se analizzati e sfruttati adeguatamente, possono essere impiegati per aumentare l'efficienza, migliorare le esperienze e favorire nuovi risultati di business” afferma
Fabio Tognon, Country Manager di HPE Aruba Italy. Ma
per trasformare in tempo reale queste analisi in azioni concrete occorre una rete intelligente, in grado di apprendere e adattarsi, progettata per identificare e risolvere automaticamente i problemi prima che possano verificarsi.
Una rete con il ‘sesto senso’, come la definisce Tognon, basata sui pillar dell’automazione, dell’integrazione e della protezione.
“Esattamente ciò che offriamo con HPE Aruba ESP, la prima piattaforma cloud-native del settore, basata su AI e per questo in grado di prevedere e risolvere i problemi sull'edge, consigliare soluzioni precise e sfruttare l'automazione per trasformare tutto questo in azioni logiche senza alcuna necessità dell’intervento umano” spiega, sottolineando come
la nuova Edge Services Platform non solo possa risiedere on-premise o nel cloud, ma sia anche in grado di proteggere e unificare l'intera infrastruttura aziendale.
Fabio Tognon, Country Manager di HPE Aruba ItalyAruba ESP, i pillar della piattaformaTre i layer che compongono questa nuova infrastruttura AI powered.
“Il primo layer è costituito da una unfied infrastructure che consolida in un’unica dashboard, Aruba Central, la gestione di ambienti campus, data center, sedi distaccate e di telelavoro. In questo modo gli eventi possono essere correlati attraverso vari domini, riducendo i tempi di risoluzione degli inconvenienti e gli errori umani. Il secondo layer è costituito da una sicurezza di rete Zero Trust, un approccio che combina tecnologia di accesso role-based, segmentazione dinamica e rilevamento delle intrusioni sulla base delle identità per autenticare, autorizzare e controllare tutti gli utenti e tutti i dispositivi che si connettono alla rete, sensori IoT inclusi, riuscendo a rilevare, prevenire, isolare e bloccare gli attacchi prima che si verifichino conseguenze per il business. Il terzo livello, infine, è costituito da AIOps, il cuore della piattaforma Aruba ESP, dove avviene l’armonizzazione in cloud di tutti i servizi a valore che garantiscono il ‘sesto senso’ alla nuova infrastruttura di rete HPE Aruba” spiega
Alessandro Ercoli, System Engineering Manager di HPE Aruba Italy. Frutto dell’integrazione di alcune tecnologie acquisite attraverso Cape Networks e di importanti sviluppi interni,
questo layer si avvale di Ai e analytics per risolvere autonomamente le problematiche di rete, monitorare proattivamente la user experience, ottimizzare la rete per prevenirne eventuali problemi e utilizzare benchmark e consigli per proteggere la rete in piena continuità. Il risultato per clienti è un incremento del 15% della capacità di throughput e una riduzione del 90% dei tempi di risoluzione dei problemi.
MSP, varato un programma dedicatoSul fronte go-to-market il lancio di Aruba Esp è stato accompagnato dall’annuncio di
un nuovo programma volto a consentire ai partner la veicolazione di servizi gestiti come alternativa al tradizionale modello di licenza Capex delle soluzioni di rete. Annunciato il primo maggio scorso,
Aruba Managed Services Provider Program promuove, dunque, un business improntato al Network-as-a-service, trovando un importante driver tecnologico nelle soluzioni HPE Aruba amministrabili in cloud.
“Anche se il programma è aperti a tutti, ci rivolgiamo soprattutto a operatori di canale che già adottano un modello di delivery MSP e dispongono di un Noc service” afferma
Daniela Quagliarella, recentemente nominata Channel Sales Manager di HPE Aruba Italy, elencando
i numerosi vantaggi riservati a chi deciderà di aderire: investimenti upfront ridotti, alte marginalità, accesso a sconti anticipati stabiliti dai distributori, assegnazione dell’MSP badge all’interno del partner locator, formazione e assistenza all’enablement e al go to market da parte di un team tecnico-commerciale dedicato. Quattro le risorse interne da certificare, mentre
sul fronte finanziario gli operatori accreditati potranno appoggiarsi ad HPEFS, la Bu Financial Services di HPE incaricata di affiancare i partner con opzioni di supporto e finanziamento estremamente flessibili. “In seguito alle difficoltà economiche subentrate con l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia, la Bu ha recentemente avviato una serie di iniziative per l’agevolazione dei pagamenti” ha sottolineato Quagliarella, ricordando i 2 miliardi di dollari stanziati dal vendor per aiutare dealer e clienti in difficoltà.