Si affacciano scenari pesanti, se non drammatici, per l'economia italiana. Lo certifica oggi l'Ufficio Parlamentare di Bilancio che in una nota di aggiornamento stima che nel primo semestre 2020 il nostro Paese si appresterebbe a chiudere con un -15 percento del PIL.
Un dato senza ombra di dubbio ben peggiore di quello precedentemente stimato solo qualche settimana fa che ipotizzava un calo del 6,5 percento.
L'Ufficio Parlamentare di Bilancio stima anche che potrebbe esserci un rimbalzo, un recupero del Prodotto interno lordo nel terzo trimestre ma questo, sottolineiamo noi, dipenderà molto da come si configurerà la cosiddetta "fase 2".
Nel frattempo viene
stimato, per la sola parte relativa alle richieste di Cassa integrazione, che il numero complessivo di ore autorizzate possa essere ampiamente superiore - forse anche il triplo - rispetto alle massime richieste registrate su base mensile nel mezzo della crisi finanziaria del 2009.
L'Ufficio Parlamentare di Bilancio rende noto che le informazioni diffuse dall'INPS indicano che le richieste per la Cassa integrazione con causale "Covid-19" pervenute al 10 aprile riguardano circa 2,9 milioni di lavoratori mentre le istanze relative all'assegno ordinario coinvolgono circa 1,7 milioni di beneficiari.