Questo secondo i conteggi della CGIA di Mestre che evidenzia come in 2 Comuni capoluogo su 3 il nuovo tributo sarà più leggero della vecchia imposta municipale.
Autore: Redazione ChannelCity
Se si compara l'importo che i proprietari di prima casa pagheranno quest'anno con la TASI (tassa sui servizi indivisibili) rispetto a quanto hanno versato nel 2012 quando c'era l'IMU (imposta municipale unica), si scopre che in 2 Comuni capoluogo su 3 il nuovo tributo sarà più "leggero" della vecchia imposta municipale.Nelle grandi città i risparmi saranno molto importanti: a Torino 332 euro, a Roma 319 euro, a Milano e Genova 174 euro e a Napoli 165 euro.A calcolarlo è la CGIA di Mestre (la confederazione degli artigiani), precisando che il risultato che emerge da questo confronto "è ancora parziale", perché non hanno ancora deliberato l'aliquota TASI, o pubblicato la medesima sul sito del Dipartimento delle Finanze, almeno altri 25 Comuni capoluogo di provincia: tra i quali, realtà importanti come Bari e Palermo.Tuttavia, stando ai 76 Comuni dove è stato possibile effettuare il confronto, il nuovo tributo sui servizi indivisibili sarà, in almeno 49 casi, meno oneroso della vecchia IMU versata dai proprietari delle abitazioni principali nel 2012.La situazione cambia in senso peggiorativo in presenza di figli o per rendite catastali più basse. Le maggiori detrazioni IMU infatti rendono il confronto con la TASI sfavorevole per il contribuente.Nel nostro caso, ripetendo i calcoli sono oltre il 50% dei comuni capoluoghi di provincia (40 su 76) nei quali la TASI è più pesante dell'IMU.Chi sono i più tartassati? I proprietari di prima casa che rispetto a 2 anni fa subiranno i rincari maggiori sono quelli residenti a Verbania (+200 euro), a Mantova (+120 euro), a Prato (+117 euro), a Trieste (+100 euro), ad Ascoli Piceno (+85 euro) e a Lucca (+83 euro).Chi ci guadagna? Coloro che dal confronto TASI/IMU godranno il maggior risparmio sono i proprietari di prima casa residenti a Siena: il vantaggio economico rispetto al 2012 sarà per ciascuno di loro di 374 euro. Seguono i torinesi (-332 euro), i romani (-319 euro), i livornesi (-277 euro) e i brindisini (-260 euro).
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