Canalys Channels Forum Emea, tutte le previsioni per il 2020

All’evento, che si è tenuto in questi giorni a Barcellona, Steve Brazier ha presentato le principali previsioni di Canalys per i prossimi 12 mesi: dagli effetti della guerra commerciale tra Cina e Usa ai nuovi equilibri tra le maggiori cloud company fino alla battaglia in corso nell’arena del software-defined networking.

Autore: Claudia Rossi

Oggetti connessi, sicurezza, Intelligenza artificiale, economia circolare, best performer di canale e, ovviamente, le previsioni di mercato per il 2020. Questi i principali temi affrontati nel corso del dodicesimo Canalys Channels Forum di Barcellona, il maggior evento indipendente dedicato a tutto il mondo del canale Ict Emea. Una due giorni di relazione e networking tra fornitori di tecnologia, distributori e operatori di mercato, che durante il CCF trovano sempre nuovi stimoli di confronto per far crescere l’intero ecosistema.

“I system integrator globali stanno vivendo un importante momento di crescita, moltiplicando le attività in ambito tecnologico. Attività che non riguardano più solo la consulenza, ma anche la rivendita di hardware e software alle grandi aziende. Una trasformazione che sta spingendo al massimo il loro business tanto che chi ha investito cinque anni fa in queste realtà, oggi ha certamente raddoppiato il capitale” afferma Steve Brazier, Presidente e Ceo di Canalys, durante il suo tradizionale keynote d’apertura del CCF. Un risultato che potrebbe essere addirittura frustrante per i reseller tradizionali. “Ma non è così. Se cinque anni fa, infatti, aveste investito nei maggiori operatori di canale quotati in borsa, avreste triplicato il vostro capitale, avvantaggiandovi di una crescita che ha superato addirittura quella dei system integrator globali” prosegue Brazier.
La top ten dei reseller quotati per revenue globaliE il futuro resta luminoso, anche se si profilano all’orizzonte alcune importante sfide: il confine tra global system integrator e classici reseller andrà, infatti, ulteriormente assottigliandosi e l’economia attraverserà un periodo di nuova difficoltà. “Tuttavia, questo impatterà poco sul vostro business. Anche se i clienti si focalizzeranno sulla riduzione dei costi, continueranno infatti a investire in tecnologia proprio per ottimizzarli” spiega il Ceo.


Le previsioni di Canalys per i prossimi 12 mesi

Come sempre, in occasione del Canalys Channels Forum, Steve Brazier ha tracciato le sue principali previsioni per i prossimi 12 mesi. Previsioni che, per sua stessa ammissione, non si sono sempre avverate completamente nell’arco temporale indicato, ma che sul lungo periodo dimostrano sempre la loro fondatezza. Come nel caso di Microsoft Surface. “L’anno scorso avevamo previsto che il colosso di Redmond avrebbe chiuso questo business entro la fine del 2019, cosa che non si è avverata. Tuttavia, si tratta di una linea di prodotti assolutamente antieconomica per Microsoft, che in questo momento non si trova in difficoltà finanziaria e, quindi, non è forzata a tagliare i costi. Ma siate certi che se la sua situazione economica dovesse cambiare, porrà certamente mano a questo business. Già oggi negli Stati Uniti sta pesantemente riducendo gli investimenti marketing su questa linea di prodotti. D’altra parte, Microsoft è ormai una cloud application company che sta performando benissimo in quest’area. Per quale motivo deve distrarsi con prodotti simili?” chiarisce Brazier, lanciando le sue nuove previsioni.

La prima riguarda Google, azienda che oggi è la numero 3 nel panorama delle cloud company. “Google ha bisogno di recuperare terreno e, dal momento che ha molti soldi, può permettersi qualche importante acquisizione” spiega il Ceo, precisando che si potrà trattare di un grosso vendor software o hardware, oppure entrambi. Per crescere, necessita infatti di qualcuno con una forte base installata e un ecosistema di canale già solido.

La seconda previsione riguarda il software-defined networking. “Qui Cisco è leader con il 50% del mercato grazie al suo posizionamento storico. Ma VmWare sta emergendo con forza. Qualche anno fa questi due vendor collaboravano strettamente, oggi la situazione è radicamente cambiata. Per questo prevediamo che difficilmente l’anno prossimo vedremo Pat Gelsinger e Chuck Robbins insieme in pubblico, dal momento che per il 2020-2021 l’area del software-defined sarà un terreno di forti scontri” afferma Brazier.

La terza previsione riguarda Aws e si spinge sui 36 mesi. “Prevediamo che Aws Outposts diventerà una delle prime quattro on premise server offering entro i prossimi 3 anni, almeno in Western Europe e Stati Uniti” afferma il Ceo, ricordando come questa offerta rappresenti una vera rivoluzione in ambito public cloud e necessiti di un canale per essere veicolata sul mercato.

L’ultima previsione riguarda la guerra commerciale in corso tra Usa e Cina, una battaglia che sta spingendo il Paese asiatico a rendersi completamente indipendente dal punto di vista tecnologico dal Nord America. “La Cina raggiungerà questa indipendenza e siate certi che in alcuni ambiti supererà addirittura gli Stati Uniti. Per esempio, per quanto riguarda l’Intelligenza artificiale, le smart city, il 5G, l’Exascale computing e il microfinance” conclude Brazier, sottolineando come gli Stati Uniti continueranno a mantenere la propria leadership soprattutto per quanto riguarda processori e semiconduttori. Quello che è triste vedere, puntualizza Canalys, è che nessuna azienda europea riuscirà purtroppo a competere in tutte queste aree d’innovazione.

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