Oracle OpenWorld 2019. Autonomous Database (
qui lo speciale per sapere cos’è e come funziona), l’intelligenza artificiale che riduce gli errori umani e aumenta la sicurezza tra le nuvole, da un lato e unifica le basi di dati in uso in azienda, elminando i silos tra le varie funzioni, dall’altro...e ancora
la super partnership con VMWare nel segno del cloud ibrido. Tanto, tantissimo e di più in arrivo dalla California. Un vento forte e innovativo con il cuore nel cloud computing ma anche, e soprattutto, nel canale indiretto. Nell’ecosistema di distributori, system integrator, sviluppatori, start up che, non a caso, sono stati tra i grandissimi protagonisti del mega evento USA. Un cuore che, come più volte raccontato in questi giorni, è fatto per buona parte della pasta del DNA italiano grazie a numeri e progetti d’avanguardia che, in questi anni, proprio il management alla guida di Oracle nel nostro Paese ha saputo tradurre in solida realtà. Un Dna e un cuore che hanno - tra gli altri - anche gli occhi e le capacità di un manager come
Robert Scapin, Alliances & Channels Cluster Leader Italy di Oracle che abbiamo raggiunto in esclusiva a poche ora dalla conclusione del keynote di Larry Ellison.
Oracle OpenWorld 2019, il “peso” del canale ICT e i 4 pillar
«C’è una grande evoluzione per il programma di canale di Oracle qui a San Francisco – ci racconta Scapin -. Diventerà più facile entrare nel nostro ecosistema, ma diventerà sempre più impegnativo e necessario scommettere sulle competenze. Il programma è stato annunciato da tempo e - con alcune novità che daremo a breve - diventerà ufficiale a partire dal 1° dicembre. L’obiettivo dunque è incentivare l’ingresso di nuovi partner ma anche di portarli a investire su competenze specifiche, che è l’unica vera strada per cogliere al volo opportunità uniche come il cloud computing, l’autonomous database che porterà verso l’autonomous platform e ancora l’intelligenza artificiale, inserita in tutte le nostre applicazioni cloud, a tutti i livelli. Piattaforme, soluzioni di grande valore per le quali clienti, manager e imprese hanno necessità del supporto di partner veramente affidabili. Su queste soluzioni viaggiano e viaggeranno sempre più buona parte del business e dei dati critici di una impresa. Nel dattaglio comunque Cloud sales, Build (ovvero costruzione e sviluppo di soluzioni con il nostro cloud), Service (ovvero la fornitura di servizi cloud per la gestione di applicazioni e, ovviamente, per supportare anche tutta la parte on-premise...) e infine l’On-premise stesso sono le colonne portanti del “nuovo” canale intorno a cui ruoterà il valore di Oracle, un valore che copre l’intera offerta al servizio del mondo enterprise. Sono questi i
pillarsu cui, grazie anche alla partnership con realtà come Computer Gross, siamo di fatto già un riferimento, come Italia, in Europa e non solo…. ». Già, l’Italia, Computer Gross e in generale un modello che da tempo fa scuola a livello continentale.
Oracle OpenWorld 2019, il “caso” Italia, l’eccellenza dell’enablement
«Proprio così – racconta Scapin -. In generale nel nostro Paese il canale ha da sempre un peso importantissimo. Oggi le vendite che “passano” dal nostro ecosistema pesano per circa il 60 per cento dell’intero business Oracle Italia e continueranno a crescere». Per la cronaca sono in totale 25.000 i business partner Oracle in tutto il mondo. Una vera e propria galassia che ruota intorno ad un
partner program storico dedicato come
Oracle Partner Network (OPN). Nel nostro Paese poi si parla di 700 Business Partner tra ISV, System Integrators e VAR. «In particolare, ciò che viene riconosciuto al nostro Paese e, soprattutto a un progetto come il Cloud Center of Excellence, sviluppato circa due anni fa con Computer Gross, è un ruolo consolidato di traino e guida nelle operazioni di enablement dei partner a livello europeo. Un ruolo che, come detto,
Computer Gross ha tradotto, grazie al “suo” centro, in oltre 800 persone di cui quasi 230 partner unici portati in aula i meno di due anni. Per quanto concerne il “pillar” Build, per esempio, Computer Gross ha sviluppato un workshop di grandissimo successo in ambito cloud e blockchain collegato alla tracciabilità della catena del food. Un’eccellenza, quella del
Cloud Center of Excellence di Computer Gross, che in due anni è stata studiata da tutto il management europeo e che ora si appresta a sbarcare in Iberia e Francia, che sono le altre due regioni di cui mi occupo».
Oracle OpenWorld 2019, il “caso” Italia, l’eccellenza dell’enablement
Ovviamente soddisfatti e pronti a rilanciare gli uomini di Computer Gross, presenti in California in gran numero. «Stiamo dando supporto ai partner, e a tutto il loro ecosistema, scommettendo con decisione proprio sulle certificazioni e competenze. Oggi in assenza di queste due componenti è difficile cogliere l’enorme potenziale di una società come Oracle –
ci racconta Paolo Becherelli, Oracle BU Manager all’interno di Computer Gross-. Il nostro centro sta funzionando e, come detto, ci sta portando su una dimensione anche internazionale.
Da tempo abbiamo cominciato a confrontarci con distributori internazionali e con il management di Oracle Iberia, Francia e a breve anche Benelux. È fondamentale questa logica di confronto e apprendimento internazionale. Mettere a fattor comune modelli e casi di eccellenza è la strada migliore, se non l’unica, per permettere a tutto il canale ICT di orientarsi all’interno di rivoluzioni epocali, soprattutto per il loro DNA, come il cloud. Vogliamo continuare a lavorare in team con Oracle su tutte le declinazioni possibili del cloud, dal multicloud alla parte ibrida fino a quella on-premise, su cui anche, sempre insieme a Oracle, siamo cresciuti moltissimo. Declinazioni che grazie alle partnership con Microsoft e Vmware ora assumono un valore e una capacità attrattiva senza precedenti…»