Qualche giorno da si è svolto
ExtremeNow, il roadshow internazionale con cadenza annuale del vendor Extreme Networks che ha visto la partecipazione di un centinaio di partner sia a Milano che a Roma. Durante questi eventi Extreme Networks ha esposto la propria visione sulle reti enterprise delle prossime generazioni. Ha inoltre sottolineato l’intenzione di investire il 95% del budget per la Ricerca e Sviluppo nel software e nell’Intelligenza Artificiale, con lo scopo di ampliare le funzionalità di automazione delle proprie soluzioni Smart OmniEdge, Automated Campus e Agile Data Center.
L’azienda, inoltre, si prefigge di trasformare la rete da semplice utility a potente motore in grado di connettere in modo automatico e intelligente le persone alla tecnologia e di consentire agli IT manager lo sviluppo di soluzioni creative che migliorano la user experience degli utenti. Secondo il vendor per realizzare la piena digitalizzazione, le imprese devono possedere una rete sicura capace di autogestirsi e autocorreggersi, dalla periferia della rete al cloud, con le seguenti caratteristiche:
- Ecosistema aperto e basato su standard – Per costruire l’architettura e le applicazioni necessarie per le particolari esigenze dell’azienda.
- Automazione cross-domain e closed-loop – Per ottimizzare le prestazioni della rete, dagli apparati periferici ai server applicativi.
- Infrastruttura software-driven, sostenuta da machine learning e intelligenza artificiale – Per rispondere alle esigenze di ampiezza di banda e di comportamento degli utenti, e per assicurare che questi ultimi ottengano i servizi necessari quando ne hanno bisogno.
- Visibilità e analisi – Per tenere sotto controllo in tempo reale il comportamento di applicazioni, utenti e apparati IoT devices in real-time, identificare le anomalie e risolvere senza nessun intervento umano.
Per quanto riguarda la distribuzione, ricordiamo che Extreme Networks si appoggia sia ad aziende paneuropee sia a distributori specializzati presenti sul territorio italiano.
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Vincenzo Lalli, Country manager per l’Italia, ha sottolineato che: “Noi abbiamo anche una struttura di vendita diretta con degli account executive che seguono i clienti, ma lo sviluppo del vero e proprio progetto viene poi completato insieme ai partner. L’obiettivo sarebbe che gli account executive seguano solo i clienti più importanti. Si pensi ad esempio che in Italia solo nel campo sanitario esistono migliaia di strutture, di conseguenza sarebbe impensabile seguirle tutte direttamente”.
Vincenzo Lalli, Country manager per l’ItaliaParlando dei distributori,
John Morrison, senior vice president Emea, ha sottolineato come quelli che investono fanno veramente la differenza, di conseguenza Extreme Networks sta cercando di aiutarli a sviluppare competenze anche verso mercati verticali, come quello dell’healthcare.
John Morrison, Senior Vice President EmeaPer quanto riguarda i clienti, Vincenzo Lalli ha ricordato che nei giorni precedenti al roadshow il vendor ha incontrato le aziende del nord est e...“Abbiamo riscontrato che la micro impresa è preponderante ma soprattutto abbiamo avuto conferma che il software è il vero valore. Le aziende richiedono una semplificazione dei processi di gestione poiché tutto quello che è complesso viene sentito come un costo. Bisogna quindi dimostrare che il sistema IT è in grado di offrire del valore aggiunto”.
Infine per quanto riguarda il fatturato di Extreme Networks in Italia, Lalli si mostra fiducioso visto che la chiusura del proprio anno fiscale 2019 (fine giugno) dovrebbe portare nelle casse dell'azienda un fatturato tra i 20 e 21 milioni di euro e che l’azienda a livello worldwide ha come obiettivo una crescita del 10 percento anno su anno.