Oggi è il
Data Privacy Day ed è anche l'occasione per provare a immaginare cosa succederà nel corso del 2019 in tema di "sicurezza dei dati".
Se uno degli avvenimenti che ha impattato di più su molti professionisti della cybersecurity e ha avuto ripercussioni in quasi tutte le aziende del mondo è stata la definitiva entrata in vigore del
GDPR, avvenuta lo scorso maggio, l’attuazione del nuovo Regolamento è coincisa con alcune delle più ingenti violazioni di dati della storia:
Marriott International, Exactis o il famigerato caso di Facebook e Cambridge Analytica.
Cosa possiamo aspettarci quest’anno?
Secondo gli esperti di
Panda Security uno dei trend principali della criminalità informatica nel corso del 2019 sarà il
live hacking.
Sebbene forme “tradizionali” di malware, come Trojan o worm, siano ancora utilizzati frequentemente dagli hacker, si assisterà a un rapido sviluppo di nuove tecniche di attacco malwareless.
Ciò può essere ricondotto, da un lato, a una maggiore difficoltà di rilevamento e, dall'altro, all'aumento della capacità cyber offensiva nel mondo da parte di stati e gruppi criminali, sponsorizzati da stati o indipendenti.
Nel 2018, gli Stati-nazione hanno ricoperto un ruolo importante nel settore digitale, come conseguenza delle posizioni protezioniste nel mondo occidentale (Stati Uniti e Regno Unito), delle reazioni di altre potenze (soprattutto Russia e Cina) e del crescente clima di reciproca sfiducia tra loro.
Un’interessante previsione suggerisce che quest’anno il concetto di sovranità digitale si estenderà anche alla sicurezza, soprattutto in Europa,
muovendosi verso una sovranità digitale europea.
Per saperne di più è possibile consultare integralmente il Rapporto annuale di PandaLabs che trovate
QUI.