Intel e i problemi di produzione, corsa contro il tempo e investimenti importanti per allentare le pressioni del mercato.
La notizia è sotto gli occhi di tutti da settimane. Intel fatica nel rispondere alla domanda di CPU a 14 Nanometri che continua ad arrivare dal mercato anche e soprattutto come sintomo di un settore PC mai cosi dinamico (trainato dal mondo gaming e commercial) come in questi ultimi mesi.
Un anno davvero complesso per il colosso dei processori dopo la vicenda dei bug Meltdown e Spectre ora un “freno” che rischia di avere ripercussioni pesanti su tutta la filiera ICT. Tecnicamente si chiama shortage e il timore che si palesasse era già scritto nelreport finanziario Q2 2018 della stessa
Intel.
Un report in cui gli stessi uomini della multinazionale americana dichiaravano che la loro “
più grande sfida” nella seconda metà di quest’anno
sarebbe stata quella di soddisfare la crescente domanda dei propri clienti.
Un timore che è diventato realtà tra agosto e settembre fino a trovare conferma ufficiale in una lettera aperta dello stesso Bob Swan, direttore finanziario e amministratore delegato a interim di Intel
Intel e i problemi di produzione di CPU a 14 nanometri, «pc sorprendenti hanno messo pressione sulla produzione»
Nella lettera lunga e diretta, Swan passa in rassegna le ragioni di una situazione complessa. Da una parte mercato cloud e mondo enterprise sono alle prese con la dotazione, dei propri data center, di soluzioni sempre più performanti e capaci di fornire servizi innovativi, (domanda che ha determinato, per Intel, un business "data centrico" in crescita
del 25% nel mese di giugno, con il fronte cloud al +43% nei primi sei mesi - ndr.), dall’altra il mercato PC ha evidenziato trend sorprendenti. "Le consegne di PC nel secondo trimestre sono cresciute globalmente per la prima volta in sei anni secondo Gartner. Per quest'anno ci aspettiamo una crescita modesta del mercato indirizzabile totale (TAM) per la prima volta dal 2011, sull'onda di una
forte domanda di sistemi gaming e commerciali".
L’insieme di questi fattori, continua il manager, ha aumentato la
pressione sulla piattaforma produttiva di Intel.
«Stiamo dando
priorità alla produzione di processori Intel Xeon e Intel Core in modo da servire i segmenti di mercato ad alte prestazioni. Detto ciò, i rifornimenti sono senza dubbio limitati, in particolare nella fascia bassa del mercato. Continuiamo a credere che avremo una fornitura che ci permetterà di rispettare le previsioni di fatturato per l'intero anno annunciate a luglio, superiori di 4,5 miliardi alle attese».
Intel e i problemi di produzione, 1 mld di investimenti, rilancio dei 22 nanometri e accelerazione sui 10
Una simile situazione secondo gli esperti potrebbe avere ripercussioni forti su un mercato, i PC che invece stava dando importanti segni di vitalità. I più accreditati analisti prevedono infatti che lo “stallo” o “shortage” di CPU potrebbe ridurre le vendite di PC dal 5 al 7 percento con un picco negativo nella prima parte del 2019. Dall’altra parte, sempre secondo gli analisti c’è chi come
AMD potrebbe sfruttare il vento a favore che da tempo soffia forte.
AMD, spiegano infatti analisti americani, potrebbe triplicare la quota di mercato per passare dal 10% al 30%.Un quadro complesso di fronte al quale però Intel sta reagendo con forza.
Nei giorni scorsi infatti la società ha immediatamente messo in campo operazioni concrete in tutte le direzioni.
Da una parte, secondo alcune fonti USA, Intel avrebbe rilanciato il vecchio processo produttivo a 22 nanometri per allentare la pressione sulle piattaforma di costruzione delle CPU a 14 nanometri, dall’altra, sempre Intel ha convertito una delle delle proprie fabbriche in
Vietnam alla produzione a 14 nanometri. Per farlo è stata utilizzata la procedura
Intel Copy Exact!. Si tratta di un programma che permette di copiare in modo identico la capacità produttiva di una fabbrica in un’altra fabbrica. Un sistema che permette di accelerare al massimo il ciclo di produzione e avvio.
Un processo che permetterà sempre a Intel di dedicarsi al massimo anche alla produzione delle CPU di ultima generazione appena immesse sul mercato: Ma non è finita, sempre Swan conferma
che Intel ha già stanziato 1 miliardo di dollari per accelerare la produzione di processori a 14 nanometri negli stabilimenti in
Oregon, Arizona, Irlanda e Israele. In parallelo la tanto attesa e agognata produzione a 10 nanometri «sta migliorando e
continuiamo ad attenderci una produzione in volumi nel 2019».
Mosse decise dunque per invertire un trend che sta innervosendo il mercato e il canale indiretto (dai reseller ai system integrator) su tutti. Nelle prossime settimane vi daremo aggiornamenti cercando, ove possibile, anche di raccogliere testimonianze dirette da Intel e dai partner che osservano con attenzione.