Secondo l’ultimo rapporto sulla sicurezza ICT elaborato dal
Clusit – l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica - negli ultimi sei anni i costi dell’insicurezza informatica a livello globale, generati dal cybercrime, sono quintuplicati toccando, nel 2017, quota 500 miliardi di dollari.
Lo scorso anno, truffe, estorsioni, furti di denaro e di dati personali hanno colpito quasi un miliardo e mezzo di persone nel mondo causando, ai soli privati cittadini, una perdita stimata in 180 miliardi di dollari.
Un trend di crescita inarrestabile, con 1.127 attacchi registrati come “gravi”, ovvero con ricadute significative per le vittime in termini di perdite economiche, di danni alla reputazione e di diffusione di dati sensibili, di cui il 21% è stato classificato ad impatto “critico”. In particolare, lo studio evidenzia, quale prima causa, con il 76% degli episodi complessivi, il cybercrime, seguita dall’information warfare e da attacchi con finalità di spionaggio.
“Sulla base dei dati elaborati dal Clusit, la situazione dell’italia non sembra migliorare: si stimano, infatti, intorno ai 10 milioni di euro i danni subiti nel 2016 dal nostro Paese per attività di cybercrime, un valore dieci volte superiore a quello degli attuali investimenti in sicurezza informatica, che sfiorano, ad oggi, appena il miliardo di euro”, c
ommenta Emiliano Papadopoulos, CEO di Allnet.Italia che aggiunge “Il prossimo 25 maggio è la data di scadenza ufficiale per la piena applicazione del
General
Data
Protection
Regulation (
GDPR): il nuovo Regolamento Europeo che nasce proprio con l’intento di armonizzare le direttive all’interno dell’UE in materia di protezione di dati. Una grande opportunità per le aziende e per gli operatori del settore, per implementare una solida strategia di data protection e puntare allo sviluppo di un mercato digitale affidabile su cui poter ridisegnare il proprio business”.
In un contesto come quello attuale, infatti, caratterizzato da una forte accelerazione verso nuovi paradigmi quali l’IoT, la mobilità BYOD, la gestione di ambienti social, i Big Data e la diffusione di servizi Cloud, sempre più con modalità as a service, l’intento del Legislatore è proprio quello di rafforzare la tutela dei dati di fronte ai nuovi rischi derivanti da un mondo in rapida trasformazione.
“L’adeguamento al nuovo GDPR sicuramente avrà un forte impatto iniziale sulle imprese, soprattutto a livello organizzativo, per la compliance. Nel lungo periodo, però, un attento piano di investimenti in tecnologie per la sicurezza dei dati, consentirà alle stesse di beneficiare dei numerosi vantaggi derivanti dal processo di digitalizzazione e di operare e competere in un mercato globale sicuro, con norme chiare e precise in materia", aggiunge
Emiliano Papadopoulos. “Emerge chiaramente dal report del Clusit che gli attacchi di cybercrime sono diventati sempre più aggressivi e sferrati con successo ed estrema semplicità, verso target multipli, attraverso l’utilizzo di tecniche banali. È il Malware il principale strumento utilizzato, in crescita del 95% rispetto al 2016, seguito da phishing/Social Engineering su larga scala +34%. In tale scenario, dunque, la prevenzione risulta sempre essere la scelta migliore”.
Allnet.Italia ne è perfettamente consapevole ed è per questo che, al fine di assicurare al Canale le migliori soluzioni disponibili per affrontare le nuove sfide di mercato, ha siglato collaborazioni strategiche con partner tecnologici di eccellenza come
Sophos. Con il sistema di rilevamento antimalware
Intercept X,
Sophos migliora la sicurezza endpoint, portandola verso un approccio predittivo alla protezione contro le minacce inedite.
Intercept X, infatti, grazie alla tecnologia di
deep learning, rileva file di malware nuovi con la massima accuratezza, senza dover ricorrere alle signature. E’ più intelligente e scalabile rispetto agli altri tipi di machine learning: il modello di deep learning di
Sophos, elabora i dati su livelli di analisi multipli diventando, di volta in volta, più potente. Può continuare a ricevere quantità enormi di dati da analizzare ed è in grado di memorizzare, durante il processo di analisi, l’intero panorama visibile delle minacce. Le sue dimensioni sono piccolissime: con meno di 20MB sull’endpoint e un impatto sulla performance quasi pari a zero. Infine, vanta elevate performance: in meno di 20 millisecondi il modello è in grado di estrarre milioni di funzionalità da un file, condurre un’analisi approfondita e determinare se è innocuo o pericoloso.
Intercept X in abbinamento a
Sophos Endpoint protection sfrutta diverse tecnologie, di ultima generazione, per assicurare una protezione completa su più livelli. Nello specifico, la funzionalità
antiexploit permette di bloccare eventuali minacce prima ancora che possano eseguirsi, proteggendo così gli endpoint anche in caso di malware sconosciuti e attacchi zero-day. La tecnologia
CryptoGuard rileva la cifratura spontanea dei dati a scopo malevolo, al fine di bloccare sul nascere gli attacchi di ransomware. Una volta intercettati, ripristina le normali funzionalità senza alcuna interazione da parte dell’utente. La
Root Cause Analysis mostra tutti gli eventi che hanno portato al rilevamento del malware. In tal modo, sarà possibile attivare la disinfezione avanzata del sistema per riportare tutto allo stato originale. Infine, rispetto alla maggior parte dei programmi di disinfezione dei virus che si limitano a rimuovere i file di malware,
Sophos Clean si spinge oltre estirpando il codice malevolo e le chiavi di registro create da questo, come se il PC non fosse mai stato infettato.
“Costruire una strategia di data protection personalizzata e funzionale al proprio business è un’attività che richiede tempo e soprattutto l’aiuto di partner qualificati. È per questo motivo che Allnet.Italia si pone a completa disposizione dei propri clienti, al fine di supportarli in questa delicata fase di passaggio e, al contempo, di assicurare loro il meglio delle tecnologie disponibili sul mercato", conclude il
CEO di
Allnet.Italia.