Sempre più B2B nel futuro di TP-Link

L’azienda sta premendo sull’acceleratore per guadagnare quote di mercato anche nel settore business.

Autore: Ernesto Sagramoso

Il brand TP-Link viene accostato solitamente ai dispositivi di rete consumer, l’azienda infatti è diventata uno dei player più importanti in questo segmento di mercato tanto che nel 2016 ha venduto nel mondo 161 milioni di dispositivi wireless con una market share del 45,49%. Però, come sottolinea Giancarlo Patti, Retailer Sales Manager di TP-Link Italia: “La visione dell’azienda è quella, si, di continuare a investire sui device ma di offrire sempre più ecosistemi completi con al centro un hub che può essere un router o uno switch".

Il fatturato italiano di TP-Link ha raggiunto nel 2016 i 40 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto al precedente anno "Abbiamo venduto 1,6 milioni di pezzi, con un incremento dell’11% mentre per quanto riguarda le quote di mercato, nel retail classico deteniamo circa il 48% a valore, mentre se consideriamo tutto il mercato italiano siamo intorno al 20%. Inoltre il nostro fatturato è generato per circa il 63% dal canale retail e per il 37% da quello dei dealer”, sottolinea Patti.

Guardando al B2B
Se osservizmo la tipologia di prodotti offerta da TP-Link per l’80% si tratta di soluzioni B2C, mentre quelle B2B pesano solo per il 20%. Per questa ragione il vendor ha deciso di investire pesantemente nella parte business in modo da proporsi alle PMI con un completo portafoglio prodotti. Parlando specificatamente del mercato B2B, Michele Lavaia, Business Development Sales Manager Italy ha ricordato che “nel 2015, anno che ha coinciso con il mio ingresso in azienda, viene costituita la divisione SMB e professional. Ricordo che nel primo mese di attività avevamo a listino solo pochi prodotti che rientravano in questa categoria mentre oggi abbiamo un’offerta complete che verrà arricchita nel prossimo futuro".


"Oggi - continua Lavaia - copriamo praticamente il 100% delle esigenze di una Pmi italiana. Parlando di percentuali, il nostro obiettivo è quello di arrivare al 40% del fatturato derivante dal mondo B2B e il 60% dal consumer e la nostra strategia è quella di offrire ai rivenditori non solo dei prodotti ma anche soluzioni complete che consentano di approcciare determinati mercati verticali come quello della logistica, dell’ospitality, dell’education e dell’health care”.

In Italia TP-Link ha poi deciso di distribuire le soluzioni business solamente tramite canale indiretto, creando una rete di partner certificati. Oggi esistono quattro livelli di partner: registered, silver, gold e platinum (solo quest’ultimo prevede un fatturato minimo). E parlando di dealer, Michele Lavaia ha sottolineato come “non offriamo al dealer solo il classico sconto ma un supporto tecnico e un aiuto concreto nella progettazione delle soluzioni per i clienti. Se guardiamo ad esempio la soluzione acquistata dalla Cifarelli, ricordo che noi siamo andati presso il cliente, abbiamo studiato il progetto e abbiamo convinto l’azienda della sua bontà. Alla fine abbiamo coinvolto il dealer per la vendita e l’istallazione”.

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