Usa, stop al software Kaspersky. La risposta del vendor
Il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale ha ordinato a tutte le agenzie governative americane di smettere di usare il software di Kaspersky Lab, sulla scia di timori che la società di cybersicurezza possa essere legata all'intelligence russa. Ecco la risposta di Kaspersky.
Autore: F.M.
Oggi il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale ha ordinato a tutte le agenzie governative americane di smettere di usare il software del Kaspersky Lab, sulla scia di timori che la società di cybersicurezza possa essere legata all'intelligence russa.
A poche ore di distanza, ecco la risposta del vendor. “Considerato che Kaspersky Lab non ha legami non appropriati con alcun governo, l’azienda è amareggiata dalla decisione dello U.S. Department of Homeland Security (DHS) ma è anche grata per l’opportunità di poter fornire maggiori informazioni all’agenzia per confermare che queste accuse sono assolutamente infondate. Non è stata presentata pubblicamente alcuna prova credibile da alcuna persona od organizzazione, in quanto le accuse sono basate su false affermazioni e supposizioni errate, tra cui le dichiarazioni riguardanti regolamentazioni e policy russe con effetti sull’azienda. Kaspersky Lab ha sempre ammesso di fornire prodotti e servizi appropriati a governi di tutto il mondo per proteggere queste organizzazioni dalle cyber minacce, ma non ha legami amorali o affiliazioni con alcun governo, incluso quello russo".
“Inoltre - continua il vendor - più dell’85% del fatturato dell’azienda proviene dall’esterno dei confini russi, un’ulteriore dimostrazione che una collaborazione non appropriata con qualunque governo sarebbe dannosa per il suo bilancio. Queste continue accuse ignorano, inoltre, che nei suoi 20 anni di storia nel settore della sicurezza IT, Kaspersky Lab ha sempre rispettato i più elevati standard di etica commerciale e sviluppato tecnologie affidabili".
“Per quanto riguarda le policy e le leggi russe male interpretate, si tratta di leggi e strumenti applicabili ad aziende del settore delle telecomunicazioni e Internet Service Provider (ISP) e, contrariamente a quanto inaccuratamente riportato, Kaspersky Lab non è soggetta a queste leggi o altri strumenti governativi, incluse le System of Operative-Investigative Measures (SORM) russe, in quanto l’azienda non offre servizi di comunicazione. Inoltre, è importante notare che le informazioni ricevute dall’azienda, così come il traffico, sono protette da crittografia, certificati digitali e altro ancora, come previsto dai requisiti legali e dai severi standard del settore".
Infine, conclude la nota del vendor: “Kaspersky Lab non ha mai aiutato e mai aiuterà alcun governo al mondo in attività di cyber spionaggio o cyber attacco ed è sconcertante che un’azienda privata possa essere considerata colpevole fino a prova contraria a causa di questioni geopolitiche. L’azienda attende con impazienza di poter collaborare con il DHS, in quanto Kaspersky Lab crede fortemente che un’approfondita analisi dell’azienda confermerà che queste accuse sono infondate”. Infine, Eugene Kaspersky ha pubblicato un blogpost su Forbes in cui dichiara la propria opinione in merito alla vicenda: https://www.forbes.com/sites/eugenekaspersky/2017/09/13/separating-the-facts-from-theassumptions/#230ca4a966f7
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