Sui servizi di
cloud computing si sta costruendo il futuro tecnologico della
Pubblica Amministrazione italiana, impegnatasi con i contenuti dell’Agenda Digitale a migliorare il dialogo con i cittadini e le imprese.
Di recente, inoltre, sono state definite nei dettagli le linee guida che dovranno portare le realtà pubbliche italiane a preferire sempre le soluzioni open source in rapporto a quelle proprietarie, salvo condizioni di impossibilità che dovranno comunque essere motivate.
Consip ha pubblicato a fine 2013 i termini della gara per la
razionalizzazione dei sistemi informativi delle Pubblica amministrazione sia a livello centrale che locale, puntando a ottenere 3 miliardi di euro di risparmi proprio grazie all’erogazione dei servizi It in modalità cloud.
Quattro sono i lotti nei quali è suddivisa la gara, che ha un valore complessivo di poco inferiore ai 2 miliardi di euro su una durata di cinque anni. Nel primo lotto sono compresi tutti i tipi di servizi cloud, da quelli
IaaS (Infrastructure-as-a-Service) per la fruizione di
risorse remote virtuali a quelli
PaaS (Platform-as-a-Service) per l’erogazione alle Pa di servizi
middleware per lo sviluppo, test e messa in opera delle applicazioni, per arrivare al
Software-as-a-Service per l’utilizzo di applicazioni legate alla
gestione e conservazione dei documenti, alla collaborazione, alla produttività individuale, alla comunicazione unificata e all’analisi dei dati. Gli altri lotti riguardano la gestione delle identità digitali e della sicurezza applicativa, l’interoperabilità dei dati e la realizzazione di portali e servizi online.
[tit:Le proposte di Red Hat in relazione al bando di gara]
Alla luce delle caratteristiche e dei requisiti richiesti da Consip,
Red Hat si propone a buon titolo come partner ideale per il supporto allo sviluppo dei servizi in modalità cloud descritti nel bando di gara. Il paradigma dell’
Open Hybrid Cloud, in particolare, soddisfa le esigenze di implementazione di una piattaforma completa di erogazione dei servizi in ambiente aperto, consentendo di far leva sugli investimenti già effettuati anche su piattaforme di virtualizzazione non aperte, affiancando uno
stack open source, che mantenga un unico strumento di gestione anche per il passaggio al cloud, eliminando i vincoli a qualunque tecnologia sottostante. Questa logica si adatta a quanto descritto nella prima parte del bando di gara.
Red Hat Enterprise Linux si presenta come l’ambiente ideale per la garanzia di sicurezza richiesta da quanto delineato nel secondo lotto, mentre le tecnologie di integrazione proposte con il middleware
JBoss (Fuse, Brms, Bpm, Eap, Data Grid) offrono gli strumenti più efficaci per favorire l’interoperabilità e lo scambio di data fra Pubbliche Amministrazioni, nonché per la realizzazione di soluzioni di content management e sviluppo di portali riassunti nei due lotti rimanenti.
In combinazione con i partner che offrono sistemi, applicazioni e erogazione materiale dei servizi cloud, Red Hat è in grado di fornire l’infrastruttura completa necessaria all’evoluzione della Pubblica Amministrazione italiana in direzione della maggior efficienza, coniugata al risparmio di costi e risorse utilizzate.