Emanuele Baldi dallo scorso gennaio è
Country General Manager e Amministratore Delegato di Lenovo in Italia nonché Territory Manager per l’Italia e Israele. Si racconta in una chiacchierata informale con la stampa partendo da
ciò che ha fatto fino ad oggi per capire cosa potrebbe fare domani in Lenovo:
“Mi piace mettermi alla prova per questo nella vita ho fatto scelte che mi hanno portato a cambiare lavoro più volte.” Laureato in Scienze dell’Informazione, per un certo periodo si è occupato di
software di l’intelligenza artificiale applicata alle telecomunicazioni, successivamente si è dedicato ai
sistemi di networking con un profilo prettamente tecnico. Ha poi deciso di
fare esperienze in area commerciale sui grandi clienti in una multinazionale americana, a cui sono seguite
responsabilità geografiche diverse. Dopo una parentesi sabbatica in cui ha seguito
l’avvio in Europa di filiali di un distributore medio-orientale è tornato in Italia ricominciando a fare l’attività commerciale in una multinazionale presente in Italia.
E’ passato da Intel, Ingram Micro e Logicom. Emanuele Baldi, Country General Manager e Ad di Lenovo in Italia e Territory Manager per l'Italia e Israele L’ultimo suo incarico è stato quello di Direttore Vendite e Prodotti in Fujitsu Technologies Solutions in Italia: “
Mi piace relazionarmi con le persone ma anche avere il controllo di ciò che succede. Due le ragioni principali che mi hanno fatto scegliere questa azienda: quella personale che vede nella nomina ad Amministratore Delegato di una grande multinazionale un traguardo importante per chi come me è arrivato al culmine della carriera ma soprattutto perché in Lenovo ho visto qualcosa che non è facile trovare sul mercato e cioè un’azienda dalle enormi potenzialità. Dal punto di vista tecnologico infatti non ha nulla da invidiare a nessuno: è fortemente innovatrice, ha nella capacità di produrre uno dei suoi punti di forza ma è anche un’azienda che guarda al futuro con intelligenza”. Il richiamo va qui
al claim aziendale: '
Different is better':
“Significa pensare al futuro in modo innovativo andando a cercare idee in vari modi, che non significa solo tecnologia. A Lenovo è infatti molto caro il tema della multiculturalità: ricondurlo al 34% di rappresentanza femminile sarebbe però riduttivo; è un’azienda giovane, dinamica, veloce, che include al suo interno solide competenze tecnologiche come quelle dell’acquisita divisione dei server x86 di Ibm, base di qualità tecnologica. Significa anche presenza territoriale a livello mondiale con centri di ricerca e sviluppo che si traduce nell’avere idee creative e innovative da ogni parte del mondo”, enfatizza.
Obiettivi sfidantiLa
mission principale di Baldi è quella di crescere in modo profittevole: “Per quanto scontata come missione è facile da dirsi e probabilmente un po’ meno a farsi, anche se ritengo che ci siano tutti i requisiti. In Italia Lenovo è un’azienda a trazione posteriore: ha tutto dietro che spinge - tecnologie, innovazione, organizzazione, cultura, … - manca ancora un po’ di trazione anteriore in quanto sul mercato non emerge il suo valore completo. Manca infatti la percezione corretta dell’azienda: l’Italia ha una quota di mercato più bassa di quella della media europea e mondiale di Lenovo. Voglio leggerla in positivo come grande opportunità per l’Italia”.
La ricetta per fare meglio: fare emergere il valoreLa ricetta proposta da Baldi per crescere e migliorare la percezione aziendale parte da ingredienti di base: “
Valorizzare la cultura Lenovo e i suoi prodotti: un’offerta end-to-end dalla mobility individuale alle soluzioni data center per il cloud – dove in mezzo si posiziona tutto-, grazie alla quale il brand Lenovo deve essere percepito maggiormente e comprato per questo.” Obiettivo primario quindi trasferire al mercato le proprie caratteristiche migliori facendo il modo che il mercato le compri: “
Vogliamo essere comprati e non venduti. Se ci si vende si forza il mercato a comprare e quindi difficilmente si fa leva sul brand, e quindi sul valore aziendale. Vogliamo che il mercato compri Lenovo e per questo il brand deve essere scelto,” ribadisce.
Il 2017: un anno di transizione. Le aree focusIl 2017 si preannuncia quindi come un anno di transizione verso l’obiettivo:
“Ho un piano più a lungo termine, ma già quest’anno vedremo i primi segnali del cambiamento, con l’idea di impostare il lavoro ed essere visibili in modo diverso”. Negli anni a venire si raccoglieranno i risultati del nuovo corso impresso dall’Ad.
Molteplici le aree di focalizzazione, a partire dalla
mobility caratterizzata dalle grandi innovazione dei cellulari modulari
al client fino al data center – che non è solo hardware legato al server ma è legato alle soluzioni innovative nell’ambito del Software Defined e dell’iperconvergenza. “
Lenovo è un’azienda unica che punta a fornire l’end-to-end: è ‘One Lenovo’, in cui la specializzazione per segmenti serve a soddisfare le esigenze dei clienti: è impensabile avere un’organizzazione monolitica che propone l’end-to-end; lo possono essere i progetti e quindi ci sarà una sinergia di team ma la specializzazione è a favore del cliente”, spiega.
In questo momento di ‘
quiet period’ – è in corso l’ultimo trimestre aziendale – Baldi non può commentare l’andamento dell’esercizio corrente ma fa
qualche accenno al prossimo esecizio:
“Sul fiscal year prossimo siamo molto più interessati a cosa vendiamo piuttosto che a crescere in modo importante. Puntiamo comunque a una piccola crescita di market share, ma non sarà una ricerca della crescita spasmodica, piuttosto alla capacità di proporre il mix di vendita di prodotti”. E torna sulle
aree di focalizzazione, che coinvolgono
tutta ciò che a che fare con l’innovazione: l’ambito dei
2 in 1 (
detacheble e convertible), così come quello dei
tablet - un’area di grandissima crescita su cui il vendor in Italia vuole crescere a due digit dove il primo numero non è un 1: “
Non è un mercato ad oggi vincente ma lo sono i nostri prodotti che crescono sia in area Android sia Windows dove vogliamo replicare il successo ottenuto nell’ambito Pc quando questo non cresceva puntando sull’innovazione di prodotto. Gli ambiti a cui guardiamo sono quelli Premium - a valore aggiunto - dove si collocano per esempio i prodotti Yoga Book, Yoga Tab Pro, il tablet X1 della linea ThinkPad ma anche il Miix 720.” E poi ancora l’area delle
workstation, sui cui Lenovo sta facendo investimenti e sta creando un team dedicato non solo sales perché
“le workstation si vendono con l’ecosistema”. Senza dimenticare
il gaming dove Lenovo ha lanciato
il brand Legion, ma anche la parte
Motorola (
Moto, ndr) che quest’anno ha
piani ambiziosi di crescita che
“non può che fare bene al nostro brand che ha solo da guadagnare nell’entrare in un mercato consumer così rilevante come questo. E qui si colloca anche il tema del phablet”, afferma
. Spazi di miglioramento sul canaleUn
ultimo accenno va al canale di partner, visto le competenze maturate da Baldi in quest’ambito:
”Quello di Lenovo è un canale cresciuto molto in fretta. Credo che sia un’area dove ci sono ampi spazi di miglioramento, pur facendo bene. E’ un ambito che va gestito in modo molto strutturato con programmi che diano certezze e creino relazioni di fiducia con il vendor”, conclude Baldi. Si attendono novità anche in questa direzione.