Intel Go è il nuovo marchio Intel include tutte le soluzioni della società californiana destinate al settore dell'automotive: i processori - innanzitutto- ma anche piattaforme di sviluppo per applicazioni connesse e un modem 5G destinato agli oggetti connessi, veicoli compresi. Non poca carne al fuoco, per un’azienda che solo nei giorni scorsi già aveva investito con una quota di minoranza nella società creata da Bmw, Daimler e Audi, proprietaria delle mappe Here che un tempo furono di Nokia.
E proprio con
Bmw la scorsa estate Intel aveva avviato una partnership tecnologica mirata a portare sul mercato un’auto a guida autonoma entro il 2021. I primi 40 prototipi circoleranno su strada già entro la fine del 2017.
Con il varo di Intel Go, le intenzioni dichiarate sono quelle comuni ai progetti di Google (
Waymo), Tesla, Apple, Uber, solo per citare i principali: “In un futuro driverless, vedo la possibilità di azzerare gli incidenti e potenzialità per gli spostamenti di tutti”, ha scritto
Doug Davis, senior vice president e general manager della divisione Automated Driving Group di Intel.
L’intento della società di Santa Clara è quello di permettere ai costruttori di automobili e ai fornitori di componenti importanti riduzioni di costi e di tempi, a fronte di maggiore flessibilità nella progettazione.All’esordio, l’offerta di Intel Go include prodotti hardware e software development kit (Sdk): i
processori, naturalmente, “dagli Atom agli Xeon”, ha precisato Davis, e poi due versioni della piattaforma di sviluppo
In-Vehicle Development Platform for Automated Driving (versioni basate, appunto, su chip Atom oppure Xeon e associate a diversa potenza di calcolo), la piattaforma
Automotive 5G (per lo sviluppo di applicazioni funzionanti sulle future reti 5G) e l’
Automotive Sdk (inclusivo di strumenti di vario tipo, per la creazione di app anche dotate di intelligenza artificiale). Il nuovo brand poggia su solide basi: prodotti Intel, fra cui i chip riprogrammabili Fpga per applicazioni di infotainment, sono già impiegati su oltre una trentina di automobili oggi sul mercato e su un centinaio di vetture impiegate per eseguire test di guida autonoma.
Oltre a sensori, sistemi di computer vision e capacità di elaborazione dei dati, le aziende dell’Ict stanno lavorando sull’offerta di connettività necessaria a far funzionare le applicazioni, collegandole al cloud.
Per questo Intel ha pensato di portarsi avanti con la proposta di un
modem 5G già in grado di supportare le velocità di connessione previste dalla futura generazione di reti mobili, disponibili nel 2020.
Questa novità è destinata non solo alle auto, ma più in generale alle decine di miliardi di oggetti connessi che popoleranno l’Internet of Things a fine decennio. “I sistemi di comunicazione attuali non sono stati progettati per gestire l'enorme larghezza di banda necessaria per supportare un’evoluzione o la latenza ultra bassa necessaria per consentire a dispositivi, o anche ai veicoli, di reagire agli eventi in una frazione di secondo”, ha sottolineato
Aicha Evans, corporate vice president e general manager della divisione Communication and Devices di Intel.Al contrario, il modem 5G appena presentato consente alta velocità e bassa latenza perché abbina il chip in banda base del modem si abbina con un nuovo ricetrasmettitore 5G, che consente di trasmettere sia al di sotto dei 6 GHz sia su onde mmWave. “Il nostro obiettivo”, ha specificato Evans, “è sia supportare le prime sperimentazioni sia porre le basi e consentire lo sviluppo accelerato di prodotti che supporteranno la specifica 3Gpp Nr, contribuendo a favorire l'adozione globale dello standard 3Gpp 5G”.