Non poteva toccare che a
Michael Dell aprire i lavori dell’evento DellEMC World ad Austin. L’artefice della più importante operazione di fusione del mondo Ict, almeno del decennio in corso, ha voluto ribadire soprattutto come si debba oggi parlare di un’unica azienda e sottolineare quanto breve sia stato il tempo per le strutture prima appartenenti a realtà diverse per integrarsi e produrre i primi frutti.
Parlando di trasformazione, Micheal Dell ha sottolineato che “Quando ho iniziato, più di trent’anni fa, nessuno poteva immaginare dove saremmo arrivati oggi nel processo di democratizzazione delle informazioni, nel modo in cui comunichiamo, prendiamo decisioni, nel mono in cui interagiamo con il mondo. Se crediamo nella tecnologia possiamo amplificare e rendere possibile il progresso umano. Ma mi rendo conto che siamo appena all’inizio”.
Due numeri descrivono questo percorso verso il futuro: gli otto miliardi di oggetti connessi attuali diventeranno 200 miliardi nel 2023. “Utilizzare queste informazioni create in tempo reale è la grande opportunità della nostra generazione e, forse, della storia. Soddisfare questa opportunità è la nostra sfida tecnologica”, ha affermato Dell. Le rapide innovazioni nel campo dell’Internet of Things, della realtà virtuale, dell’intelligenza artificiale permettono di definire il nostro tempo come “l’alba di una nuova era, un’alba digitale”.
Diventare il fornitore di riferimento Ma quale sarà la strategia per il futuro, ora che la fusione è stata metabolizzata? “Amiamo il fatto di essere un’azienda a capitale privato. Questo ci permette di focalizzarci sul nostro successo di lungo termine, misurabile in decenni”, ha precisato Michael Dell, spiegando come si procederà verso una sempre maggiore integrazione e verso un “allineamento” delle offerte a marchio, DellEMC, Pivotal, Rsa, Vmware, Secureworks, Virtustream. “In sintesi, vogliamo essere il fornitore di fiducia dell’infrastruttura fondamentale per la prossima rivoluzione industriale”, ha riassunto l’amministratore delegato.
Il focus sull’infrastruttura emerge chiaramente da alcuni degli annunci di prodotto giunti dal Texas. Uno è l’allargamento dell’offerta di sistemi iperconvergenti VxRail, ottimizzati per gli ambienti Vmware: esordiscono nuove configurazioni basate su server PowerEdge e sui più recenti processori Intel Broadwell.
Presentato sul palco da David Goulden, già numero uno di Emc Information Infrastructure e oggi presidente di DellEMC, questo “data center in-a-box” si rivolge anche alle medie aziende, proponendo un costo di partenza di 45.000 dollari e contenendo al suo interno tutto ciò che serve per operare: calcolo, storage, backup integrato, software Vmware vSphere e vSan.
“Molti di voi potrebbero gestire l’intera azienda con un sistema come questo”, ha sottolineato Goulden. Nei nuovi assetti con server PowerEdge il sistema guadagna un raddoppio di capacità di storage sui nodi all-flash e un 40% di prestazioni Cpu.
VxRack System 1000 è, invece, un sistema iperconvergente inclusivo di networking e opzioni software-defined pensato per l’inserimento all’interno di data center di maggiori dimensioni. Nelle nuove configurazioni può utilizzare server PowerEdge R630 e R730xd, ottenendo da essi un incremento di memoria (il 2,5 di capacità flash in più rispetto ad analoghi modelli della precedente generazione) e di prestazioni di calcolo (+40%), a parità di dimensioni e di costo.
Il Pc ancora al centro del businessNel presente e nel futuro della nuova DellEMC c’è posto anche per i Pc. In controtendenza rispetto ad alcuni concorrenti e al mercato in generale, le vendite a volume e il giro d’affari della divisione Client Solutions, guidata da Jeff Clarke, hanno continuato a crescere per 15 trimestri consecutivi. “I tablet sono un ottimo companion device, ma per la produttività si continua a scegliere i personal computer”, ha sottolineato Clarke mentre Michael Dell ha voluto rimarcare che “Il business dei Pc resta al centro della nostra missione e della nostra strategia”. Quello che invece alla società proprio non è interessa è tentare avventure azzardate in mercati già affollati, come quello degli smartphone. Alla domanda di un giornalista su un eventuale futuro allargamento al business dei dispositivi mobili, Michael Dell risponde sorridendo e senza esitazioni: “No. E la ragione è semplice: non credo che al mondo serva un’altra azienda produttrice di smartphone”.