QNAP amplia la propria famiglia di soluzioni introducendo il modello TurboNAS TS-470, caratterizzato da quattro drive bay, una struttura solida e prestazioni di buon livello.
Autore: Daniele Preda
Il segmento dei NAS destinati alle PMI e ai gruppi di lavoro di piccole dimensioni è in costante fermento. Sia le piattaforme hardware, che si susseguono a colpi di nuove CPU e architetture, sia la componente software, oggi sempre più sofisticata e flessibile, sono studiati per offrire il massimo a un prezzo contenuto. In quest’ottica, QNAP introduce il modello TurboNAS TS-470, un dispositivo di storage a quattro bay capace di offrire un interessante rapporto prezzo/prestazioni.
La piattaforma hardware comprende una CPU Intel Dual-Core a 2,6 GHz, affiancata da 2 GByte di So-Dimm RAM (espandibili sino a 16 GByte), mentre il sistema operativo basato su Linux risiede su una DOM da 512 MB. Si tratta di specifiche nettamente superiori ai modelli consumer e adeguate per la gestione fluida all’interno di uno scenario multi-utente.
Per garantire un accesso veloce, QNAP ha dotato il TS-470 di quattro porte Ethernet Gigabit, due saldate alla motherboard e due disposte su una scheda addizionale rimovibile. Lo stesso slot può, in alternativa, ospitare una board dual-port 10 GbE, per incrementare le prestazioni e permettere il collegamento a enclosure esterni (REXP-1600U-RP e REXP-1200U-RP), per espandere la capacità sino a 36 hard disk e 144 TByte.
La macchina si differenzia per la disponibilità di due porte USB 2.0, due USB 3.0 e altrettante eSATA. Questo consente di connettere device esterni, per espandere rapidamente la capacità del NAS e per il backup locale. TurboNAS TS-470 fa parte della generazione multimediale dei NAS QNAP e include un’uscita HDMI, per la connessione diretta a TV e proiettori, oltre all’uscita audio mini-jack. Grazie alla piattaforma software QTS 4.0, il NAS diventa perciò un efficace riproduttore di video in alta definizione e può essere adottato per l’ascolto della musica. L’unità di alimentazione da 250 W è integrata, mentre il sistema di raffreddamento sfrutta una ventola posteriore da 90 mm, per l’estrazione dell’aria calda. Questo approccio si è dimostrato particolarmente valido e consente di abbassare in modo silenzioso la temperatura dell’intera struttura, che consuma 48,5 W in fase di accesso e 29,1 W in standby.
[tit:Pecularità]Come abbiamo già potuto constatare durante la recente presentazione del firmware QTS 4.0, QNAP ha rivoluzionato l’ambiente NAS, proponendo un’interfaccia desktop per l’uso quotidiano. Il sistema può così essere personalizzato e gestito con una pratica GUI con funzionalità drag’n’drop. Potremo modificare, installare o disinstallare le App, scegliendo da un ampio catalogo online. Il sistema offre avanzate tecnologie per il personal cloud, per la gestione di documenti, foto, musica e video, ma anche per la videosorveglianza.
[tit:Usabilità e configurazione]Configurare il QNAP TurboNAS TS-470 è un’operazione alla portata di qualsiasi utente con medie conoscenze di networking.
Il processo di avvio iniziale provvede a creare un array RAID opportuno, in base al numero di dischi collegato e, integrando il NAS in una LAN aziendale, il dispositivo provvederà al caricamento dei driver locali e acquisirà automaticamente uno o più IP (DHCP).
Per sfruttare appieno il device è possibile scaricare le utility per PC e MAC Qfinder, myQNAPCloud, Qsync, NetBak Replicator, QGet e il plug-in client per vSphere.
Le funzionalità antivirus, cloud e l’app center sono facilmente reperibili, assieme ai pacchetti Video Station, HD Station, Download Station, File Station, Gestione backup, Surveillance Station Pro e QSync.
L’usabilità generale è ottima, in virtù dell’interfaccia di facile interpretazione e dell’elevata velocità di aggiornamento di icone e finestre. La sensazione è quella di lavorare su una macchina remota con prestazioni quasi del tutto analoghe a un PC di fascia media e con una reattività molto simile al desktop locale dell’utente.
In quest’ottica la nuova piattaforma QNAP propone un punto di rottura con le convenzionali interfacce NAS, solitamente lente, molto “rigide” e vincolate a una struttura non modificabile. Per le nostre prove abbiamo adottato una configurazione RAID 5, una variante ampiamente adottata per la protezione dei dati e indicata per la gestione di grandi moli di file.
La generazione dell’array ha richiesto pochi secondi, per quanto riguarda l’inizializzazione, dettaglio che ha permesso di continuare a utilizzare il dispositivo per la configurazione.