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Attacco Hacker senza precedenti: Petya colpisce la Russia, la Francia, l'Inghilterra (Azzerati i servizi di sicurezza della centrale di Chernobyl)

In queste ore c'è un attacco ransomware in grande stile. Colpiti diversi paesi. A partire dalla Russia, Ucraina, Danimarca, UK, Francia. Sotto tiro i servizi pubblici di diversi paesi, diverse aziende e i sistemi di sicurezza. Sotto attacco anche la centrale di Chernobyl.

Mercato
A poco più di un mese dall'attacco ransomware di WannaCry, che mise sotto scacco per diverse ore diversi paesi e aziende pubbliche e private, siamo ancora qui a raccontare di un nuovo attacco, forse ancora più massivo di WannaCry.
In questo momento diversi paesi tra cui Russia, Ucraina, Danimarca, Inghilterra, Francia stanno combattendo l'ennesima guerra cybernetica contro un nuovo ransomware chiamato Petya (Secondo Symantec sarebbe stato attivato con EternalBlue, lo stesso codice usato per WannaCry e rubato all'Nsa).
Come per il precedente attacco WannaCry gli hacker chiedono un riscatto in bitcoin per poter ripulire i computer infettati.
La situazione è in continuo evolversi, però si sa che diverse imprese tra cui l'agenzia pubblicitaria britannica Wpp, la francese Saint Gobin, il colosso dei trasporti marittimi Moller-Maersk sono stati attaccati da Petya. Così come è sotto scacco il sito della Rosneft, colosso petrolifero russo, che è irraggiungibile mentre nella metropolitana di Kiev non si possono effettuare pagamenti elettronici (il sistema dei trasporti funziona). Nell'aeroporto di Borispil, in Ucraina, si registrano ritardi ai voli. In Russia, oltre a Bashneft e Rosneft, anche Mars e Nivea sono coinvolte.
Ma, anche se simbolicamente, quello che fa più preoccupare è sapere che anche la centrale nucleare di Chernobyl è stata colpita dall'attacco hacker, come riporta il sito ucraino Kromadske. Secondo l'Agenzia nazionale per la gestione della zona contaminata, i sistemi interni tecnici della centrale "funzionano regolarmente" mentre sono "parzialmente fuori uso" i sitemi che monitorano "i livelli di radiazione". Il sito della centrale elettrica è inoltre inaccessibile.
"Questa ultima ondata di quello che sembra essere ransomware è solo un altro esempio delle minacce reali che le organizzazioni, i governi e i paesi di tutto il mondo devono affrontare. Questi attacchi stanno alzando la posta in gioco in quanto colpiscono servizi che incidono sull'attività quotidiana delle persone, quali servizi sanitari, postali e di trasporto. Il riscatto richiesto di 300 dollari per rilasciare i dati crittografati sembra poca cosa, ma aumenterà molto rapidamente. Il problema più importante è l'impatto che un attacco simile ha sulle infrastrutture nazionali", sottolinea in una nota Maurizio Desiderio, Country Manager F5 Italia. "Entrando nel nuovo mondo dell'IoT e dei dispositivi connessi, con ogni elemento che si concentra sull'applicazione, la superficie di attacco digitale continua a crescere. In questo modo gli aggressori hanno più possibilità di infiltrarsi nei dati. Più attenzione deve essere posta sull'applicazione e sulla sicurezza dei dati. Inoltre, serve una maggiore educazione alla sicurezza informatica nella vita quotidiana di tutti".
 
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